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 1968  aprile 14 Domenica calendario

Quando è risorto Cristo aveva un aspetto diverso? Come mai gli Apostoli non lo riconoscono? Famiglia Cristiana 14 aprile 1968

Quando è risorto Cristo aveva un aspetto diverso? Come mai gli Apostoli non lo riconoscono? Famiglia Cristiana 14 aprile 1968. Dopo la resurrezione Cristo era diverso? Leggo nel Vangelo di san Giovanni che Maria Maddalena, al sepolcro, vedendosi davanti Gesù risorto, non lo riconosce subito (20,15). E agli Apostoli Gesù mostra (20,20) le mani e il petto, come farà poi nei confronti di Tommaso. Un po’ più avanti (21,4 – 21,12), sulla sponda del lago di Genezareth, non lo riconoscono, tranne Giovanni (21,7). B.R. – Ho scoperto la gioia. La domanda pone insieme il problema delle narrazioni della resurrezione e quell’altro, che consiste nel determinare in quale senso la resurrezione vada considerata un avvenimento storico e nello stesso tempo soprastorico o metastorico. Non possiamo rispondere in poche righe a tutti gli interrogativi che ne nascono. Accontentiamoci di dire l’essenziale, anche se in maniera incompleta. Pur con tutte le differenze non irrilevanti che esistono nei particolari tra i diversi racconti della resurrezione contenuti nel Nuovo Testamento, una cosa risulta chiara in tutti: il Risorto è contemporaneamente già colui che è stato esaltato ed è ritornato al Padre. Non è perciò lecito pensare che Gesù, a somiglianza di Lazzaro, sia ritornato ancora una volta nella storia e nella vita terrena, da cui sarebbe dipartito per il cielo dopo quaranta giorni. Egli è, invece, passato direttamente dalla morte alla nuova esistenza definitiva di colui che più non muore e più non appartiene alle condizioni di questa storia. In altre parole: egli è risuscitato immediatamente in un senso definitivo, così come noi alla fine del mondo entreremo nella esistenza definitiva e incorruttibile. Ciò significa che egli non era più visibile come uomo della nostra storia terrena, ma diveniva visibile soltanto a coloro cui voleva manifestarsi, significa che le sue apparizioni dalla destra del Padre avvenivano in virtù dei pieni poteri di cui era stato investito nella esaltazione gloriosa. Tali manifestazioni superavano senza dubbio le forme storiche normali dell’esperienza e, pertanto, i testimoni che vi hanno assistito non possono che parlarne quasi balbettando. Si sono trovati costretti a cercar di esprimere, in parole e concetti di questo mondo, il contatto da loro avuto con il mondo nuovo e completamente diverso della resurrezione. Di qui la caratteristica lacunosità dei loro racconti e le loro parziali contraddizioni. Qui sta pure la spiegazione del duplice aspetto che presentano le descrizioni del Risorto. Tutti affermano che Cristo da una parte è quell’uomo con cui avevano avuto a che fare durante la vita, tanto che hanno potuto addirittura vedere o toccare le sue ferite. In tutte, però, egli appare anche come completamente diverso al punto che lo riconoscono solo quando egli apre loro il cuore ed essi rispondono con fede. Particolarmente istruttivo in questo senso è il racconto dei discepoli di Emmaus. I loro occhi si aprono solo per mezzo della Scrittura e della fruizione comune del pane: solo allora riconoscono il Signore nel misterioso accompagnatore. L’ evangelista richiama in tal modo contemporaneamente l’attenzione sui due elementi fondamentali della liturgia cristiana: la liturgia della parola e la liturgia della comunione eucaristica. Qui il cristiano incontra il Risorto e nella fede lo riconosce presente, anche se non gli si fa più visibile. Partendo da queste premesse diviene facile capire anche i testi del Vangelo di Giovanni. La Maddalena non può riconoscere il Signore, finchè lo cerca come il Signore terreno e non trasfigurato, che vorrebbe trattenere con le sue mani. Lo riconosce soltanto quando accoglie il saluto del Glorificato alla destra del Padre. Joseph Ratzinger