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 2006  febbraio 09 Giovedì calendario

BRANKO

BRANKO (Vito Vatovec) Capodistria (Croazia) 23 ottobre 1944 (sotto il segno dello Scorpione). Astrologo. Del ”Messaggero” (ecc.) • «[...] il signore degli oroscopi, abita a Roma, nella zona di via Cortina d’Ampezzo in un piccolo appartamento dove preferisce non far funzionare il riscaldamento. Sul terrazzo si vedono molti vasi di orchidee di ogni tipo, sono la sua passione. [...] ha cominciato a fare l’astrologo nell’82 quando ha smesso di amare e ha scelto di vivere da solo? ” andata così: naturalmente, dopo una delusione, un periodo di grande tormento, improvvisamente ho avuto un’illuminazione. Ho scoperto che stavo benissimo da solo e in quel momento ho cominciato a studiare l’astrologia. C’è stata una spinta, devo dire. Ho incontrato un gesuita brasiliano al bar, non sapevo neanche fosse un religioso. Lui mi ha sgridato con una certa ferocia e mi ha detto: ”Piuttosto che piangere, perché non leggi, magari un libro al giorno. Vedrai che tra un anno saprai già qualcosa. E se non ti va di studiare, studia gli astri, ti daranno forza e potrai aiutare gli altri’ [...] Facevo l’assistente alla regia in teatro nella compagnia di Lilla Brignone e poi sono arrivati Alberto Lupo, Enrico Maria Salerno, Paolo Stoppa, Rina Morelli e la Compagnia dei Giovani e anche Valeria Morricone. Poi sono dovuto tornare a Capodistria, la mia terra d’origine, perché i miei genitori, che erano anziani, si sono ammalati. Nell’82 ho cominciato a Radio Dimensione Suono [...] L’astrologia è un’arte, una filosofia di vita, una poesia non una scienza. Deve scattare qualcosa dall’intuito. Tutto è irrazionale, ma si basa sui pianeti che io posso vedere e toccare. Io cerco di dare anima ai corpi celesti. Però per fare un buon oroscopo bisogna non solo conoscere tutto il percorso dell’astrologia, e io sono ben lontano dall’aver letto tutto, ma bisogna conoscere i classici greci in primo luogo. Io, invece, ho letto solo i testi di astrologia americana perché mi sono sembrati i primi e i più importanti nell’astrologia moderna [...] nessun segno è completo. Uno può essere del Leone e avere poche caratteristiche di quel segno. Dipende da dove si trovano i pianeti al momento della nascita. Però c’è qualche segno che mi piace per le sue caratteristiche generali come la Vergine e il Capricorno [...] La Vergine donna, in particolare, per la sua grande costanza e l’amore per l’igiene. Penso ad esempio a Sofia Loren. [...] Non la conosco, ma è la donna che ammiro di più [...] Il Capricorno perché? il segno più longevo e dunque buttalo via! Il più resistente alle malattie e alle intemperie della vita. Penso ad Andreotti, un vero capricorno: grande intelligenza, persino diabolica. Costanzo? ”Vergine, ed è la persona televisiva che ammiro di più. Sono ospite fisso da lui ogni settimana, e per me è sempre una lezione [...] Mi piacerebbe essere Ariete perché ha delle opportunità. il segno della primavera e può creare una primavera nella vita [...] non impongo nulla, non vedo nulla, non faccio oroscopi, parlo delle stelle. Non voglio essere confuso con gli altri. Io misuro ogni parola che dico o scrivo. Interpreto a modo mio gli influssi astrali. Ma parlo a milioni di persone. Ognuno deve interpretare e adattare a se stesso quello che dico. Come vanno interpretati gli oroscopi? I miei sono chiarissimi. Devono essere visti come un piccolo faro che dà il via al giorno, alla settimana, al mese, all’anno. Non decidono nulla, non determinano nulla. La vita va come deve andare [...] Le mie ore di creatività sono dalle 6 di mattina alle 13. Il pomeriggio e la sera mi dedico alla campagna e alla natura. Scrivo ancora con una vecchia Olivetti perché è una cosa calda che mi stimola la fantasia mentre il computer è una cosa fredda. Molto spesso scrivo gli oroscopi con in sottofondo musica classica perché devo essere perfettamente tranquillo. Riesco a trasmettere ottimismo e serenità perché non ho nessun problema né familiare, né amoroso, né economico. Io non posseggo niente, nemmeno l’auto, dove abito sono in affitto [...] Sono un grande lettore di quotidiani. [...]”» (Alain Elkann, ”La Stampa” 23/1/2000) • «La brankodipendenza ha sintomi riconoscibili: la scansione della giornata per esempio, che comincia al mattino presto sintonizzandosi su Radio dimensione suono e Uno mattina, e che continua con approfondimenti cartacei e online sul Messaggero [...] un passato da aiuto regista e attore teatrale, ama poco le occasioni mondane: vive in zona Roma nord, in 50 metri quadrati con orto e giardino dove insieme al setter inglese Urano (’Figlio di Astra” precisa) pascolano 5 capre e due somarelle. Non possiede la macchina ”per una scelta di libertà” e va fiero invece della sua tessera del bus. Elegantissimo in abiti Brioni, si diverte a farsi curare i capelli da due barbieri non esattamente vip, Carmine a Ponte Milvio e Nello a Torrevecchia: ”Mi sveglio alle 4 perché le mie ore migliori per lavorare sono quelle del mattino, dalle 6 a mezzogiorno, e la sera non ho voglia di uscire” [...] Strumenti del mestiere, anche le pagine politiche ed economiche dei quotidiani: ”Troppo facile centrare l’oroscopo solo sull’amore. I miei iniziano sempre con lavoro e finanza [...]”» (Antonella Piperno, ”Panorama” 2/1/2003).