MACCHINA DEL TEMPO MARZO 2006, 9 febbraio 2006
Ricercatori inglesi hanno scoperto che questi enormi e lenti animali s’immergono a gran profondità (fino a mille metri) e viaggiano per migliaia di chilometri in cerca di cibo
Ricercatori inglesi hanno scoperto che questi enormi e lenti animali s’immergono a gran profondità (fino a mille metri) e viaggiano per migliaia di chilometri in cerca di cibo. E nei loro loro viaggi sopportano anche acque che si trovano a temperature molto basse: circa 4,5 centigradi. Finora si riteneva che si nutrissero soltanto di plancton, invece il comportamento più curioso è quello che li spinge ad aspettare per oltre 14 ore che interi branchi di pesci depongano le uova. Si gettano allora sul ”caviale”per mangiare avidamente. Purtroppo, però, anche i giganti gentili sono destinati a finire nello stomaco altrui: nella cucina cinese, infatti, la zuppa di penne è una prelibatezza. A parte il modo particolarmente crudele di procurarsi le pinne (gli squali sono privati delle appendici e gettati agonizzanti in mare), non esistono metodi per conoscere la specie cui appartiene lo squalo che è finito nel ristorante cinese. Un metodo sviluppato dall’associazione ambientalista americana Wildlife Conservation Society riesce ora a identificare, attraverso l’analisi del Dna presente nella carne fresca o seccata, lo squalo catturato. Molti zoologi sospettano che i pescatori catturino anche specie protette, come lo squalo balena e lo squalo elefante. Alcune prove preliminari hanno accertato ”bugie” dei ristoratori di Hong Kong nel 20 per cento dei casi.