MACCHINA DEL TEMPO MARZO 2006, 9 febbraio 2006
Polyrhachis laboriosa (qui a sinistra), un genere osservato nelle foreste del Camerun dal mirmecologo Christian Peeters (e prima ancora nel 1997 da Mercier e Lenoir) si è rivelata una combattente feroce, a livello di Eciton dalle mandibole a falce, di Solenopsis saevissima, ossia ”molto crudele” (si tratta di un’altra specie di ”formica di fuoco”, davanti alla quale fuggono perfino gli umani) e persino delle combattive Bulldog sudamericane (famiglia Myrmecia)
Polyrhachis laboriosa (qui a sinistra), un genere osservato nelle foreste del Camerun dal mirmecologo Christian Peeters (e prima ancora nel 1997 da Mercier e Lenoir) si è rivelata una combattente feroce, a livello di Eciton dalle mandibole a falce, di Solenopsis saevissima, ossia ”molto crudele” (si tratta di un’altra specie di ”formica di fuoco”, davanti alla quale fuggono perfino gli umani) e persino delle combattive Bulldog sudamericane (famiglia Myrmecia). Il suo corpo è irto di spine, che sull’addome sono ricurve e minacciose. Polyrhachis le porta anche sugli arti, diritte, minute, ma dolorosamente penetranti, quindi è meglio evitare di toccarle. Le lotte tra colonie vicine, anche se gli individui - come accade spesso - appartengono alla stessa specie, sono terribili. Una straniera infiltrata viene subito riconosciuta e aggredita perché ha un odore diverso, quasi portasse una divisa chimica differente. In Camerun queste formiche spinose hanno trovato un habitat che a loro giova particolarmente, ossia un clima umidissimo, soprattutto sulla costa del Golfo di Guinea. Sono così numerose che solo per bere e mantenere la giusta igrometria nei nidi consumano una gran quantità d’acqua. Polyrhachis laboriosa, però, è nota anche per la sua abilità nel costruire nidi: usa la seta dorata delle larve per l’interno del nido, poi ruba quella appiccicosa dei ragni per attaccarla sotto le foglie, che proteggono il formicaio dalle piogge tropicali.