MACCHINA DEL TEMPO MARZO 2006, 9 febbraio 2006
Lo zafferano che si usa per dare quell’inconfondibile sapore a tante pietanze, si ricava dagli stimmi dei fiori viola di una pianta erbacea, il Crocus sativus, che fa parte della famiglia delle Iridacee
Lo zafferano che si usa per dare quell’inconfondibile sapore a tante pietanze, si ricava dagli stimmi dei fiori viola di una pianta erbacea, il Crocus sativus, che fa parte della famiglia delle Iridacee. I fiori di Crocus vengono pazientemente raccolti a mano nelle prime ore della mattina, quando i fiori sono ancora chiusi. Quindi gli stimmi vengono separati dal resto del fiore sempre manualmente per non rovinare questi preziosi organi che, una volta essiccati, forniscono il prodotto commerciale. Per questo il costo dello zafferano è molto elevato, anche perché la resa è bassa, visto che ogni fiore contiene in genere solo 3 stimmi. Da 100 mq di superficie si stima che sia possibile ottenere mediamente 70-80 grammi di zafferano. L’uso di questa preziosa spezia era già presente ai tempi dei Romani e dei Greci, che la utilizzavano per colorare stoffe, preparare unguenti e profumi e come afrodisiaco.