MACCHINA DEL TEMPO MARZO 2006, 9 febbraio 2006
Il ”girasole” (Helianthus annuus) prende il suo nome proprio dal movimento delle piante di questa specie che possono ruotare in modo da essere rivolte sempre verso il sole
Il ”girasole” (Helianthus annuus) prende il suo nome proprio dal movimento delle piante di questa specie che possono ruotare in modo da essere rivolte sempre verso il sole. Tale comportamento è noto con il termine scientifico di fototropismo: lo stimolo luminoso viene tradotto in un messaggio chimico e, in questo caso, in un messaggio ormonale. Durante il giorno, il capolino, ossia la grande infiorescenza del girasole che può contenere fino a mille fiori, è orientato in direzione del sole proprio a causa della crescita differenziata dei tessuti: quelli all’ombra accumulano gli ormoni vegetali (auxine e gibberelline) che stimolano la crescita per distensione, mentre i tessuti esposti ai raggi solari contengono meno ormoni e quindi crescono più lentamente, provocando la curvatura della base del capolino. Ovviamente questa strategia ha una ragione ben precisa: le piante, che arrivano alla maturazione in ottobre, la mettono in atto per sfruttare la massima intensità di luce possibile ed effettuare al meglio la fotosintesi, necessaria alla produzione dei carboidrati, sostanze indispensabili alla loro vita.