MACCHINA DEL TEMPO MARZO 2006, 8 febbraio 2006
L’Esa ha confermato che il principio alla base delle aurore boreali può essere usato per costruire un nuovo propulsore per le sonde spaziali
L’Esa ha confermato che il principio alla base delle aurore boreali può essere usato per costruire un nuovo propulsore per le sonde spaziali. «Quando il vento solare (un plasma composto da gas elettrificato rilasciato dal Sole) colpisce il campo magnetico terrestre, crea un confine con due strati di plasma. Ogni strato ha differenti proprietà elettriche, che possono accelerare alcune particelle del vento solare», dice Roger Walker dell’Advanced Concepts Team dell’Esa. «In pratica, un doppio strato di plasma è l’equivalente di una cascata. Si può ottenere energia dal passaggio delle particelle attraverso i due strati con differenti proprietà elettriche». I ricercatori hanno usato questo principio per costruire un nuovo propulsore, l’Helicon Double Layer Thruster. Le prime sperimentazioni hanno confermato che, in situazioni controllate, si può ricreare in laboratorio un plasma a doppio strato, farlo rimanere stabile e garantire una costante accelerazione delle particelle, attraverso l’uso di varie misture di gas.