Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  febbraio 08 Mercoledì calendario

L’Esa ha confermato che il principio alla base delle aurore boreali può essere usato per costruire un nuovo propulsore per le sonde spaziali

L’Esa ha confermato che il principio alla base delle aurore boreali può essere usato per costruire un nuovo propulsore per le sonde spaziali. «Quando il vento solare (un plasma composto da gas elettrificato rilasciato dal Sole) colpisce il campo magnetico terrestre, crea un confine con due strati di plasma. Ogni strato ha differenti proprietà elettriche, che possono accelerare alcune particelle del vento solare», dice Roger Walker dell’Advanced Concepts Team dell’Esa. «In pratica, un doppio strato di plasma è l’equivalente di una cascata. Si può ottenere energia dal passaggio delle particelle attraverso i due strati con differenti proprietà elettriche». I ricercatori hanno usato questo principio per costruire un nuovo propulsore, l’Helicon Double Layer Thruster. Le prime sperimentazioni hanno confermato che, in situazioni controllate, si può ricreare in laboratorio un plasma a doppio strato, farlo rimanere stabile e garantire una costante accelerazione delle particelle, attraverso l’uso di varie misture di gas.