MACCHINA DEL TEMPO MARZO 2006, 8 febbraio 2006
I biologi dell’Università di Rhode Island (Usa) hanno scoperto che la femmina del calamaro Gonatus onyx si prende cura delle uova fecondate, talvolta anche a discapito della propria sopravvivenza
I biologi dell’Università di Rhode Island (Usa) hanno scoperto che la femmina del calamaro Gonatus onyx si prende cura delle uova fecondate, talvolta anche a discapito della propria sopravvivenza. Finora si pensava che, come le altre specie note di calamaro, si limitasse a deporre le uova fecondate sui fondali marini. Invece, gli studi svolti nel Canyon di Monterey in California, a profondità tra i 1.539 e i 2.522 metri, hanno dimostrato che il Gonatus onyx custodisce la massa di uova tra i tentacoli, mossi di continuo per aerare e consentire il ricambio di ossigeno. Le uova, in numero variabile da 2 a 3 mila, sono riunite in una sorta di ”lenzuolo” avvolto a tubo. Le grandi dimensioni che devono raggiungere per schiudersi (3 millimetri) e le basse temperature dell’ambiente (3 gradi circa), richiedono lunghi tempi per la maturazione: fino a 9 mesi. In questo periodo le femmine bruciano le proprie riserve energetiche e alcune perdono persino i tentacoli. Indebolendosi lentamente, hanno minori capacità di locomozione e di fuga in caso di pericolo. In quell’ambiente, frequentato da balene ed elefanti marini affamati, diventano perciò facili prede.