Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  febbraio 06 Lunedì calendario

I ricercatori hanno quindi messo alla prova i Mundurukù con alcune cartine geografiche, e quelli, che non ne avevano mai vista una, erano in grado di servirsene per orientarsi nello spazio e per individuare oggetti nascosti

I ricercatori hanno quindi messo alla prova i Mundurukù con alcune cartine geografiche, e quelli, che non ne avevano mai vista una, erano in grado di servirsene per orientarsi nello spazio e per individuare oggetti nascosti. Gli indigeni sono stati in grado di usare la mappa per individuare gli oggetti nascosti, anche quando è stata presentata loro una cartina geografica con una diversa angolatura, così che sono stati costretti a girarla mentalmente per farle corrispondere quanto osservavano sul terreno davanti a loro. La teoria che la comprensione della geometria possa essere una qualità universale innata nell’essere umano risale addirittura a Platone. Nel dialogo di Meno, scritto da Platone intorno al 380 avanti Cristo, descrive Socrate che ottiene risposte esatte a quesiti di geometria posti a un giovane schiavo che non ha mai studiato in precedenza la materia. I Mundurukù confermano la teoria di Socrate cui i concetti basilari della geometria sono innati?