Il Sole 24 Ore 15/01/2006, pag.41 Maria Cristina Marcuzzo, 15 gennaio 2006
Torrens e la regola d’oro della moneta. Il Sole 24 Ore 15 gennaio 2006. Robert Torrens (1780-1864), irlandese, era un militare che finì la sua carriera con il grado di colonnello
Torrens e la regola d’oro della moneta. Il Sole 24 Ore 15 gennaio 2006. Robert Torrens (1780-1864), irlandese, era un militare che finì la sua carriera con il grado di colonnello. Nel 1811, durante le guerre napoleoniche, fu comandante di una guarnigione inglese e lì concepì la sua prima opera da economista, un trattato sulla moneta. Fu poi eletto in Parlamento e divenne uno dei promotori del nuovo assetto che poi fu dato alla Banca di Inghilterra nel 1844. La sospensione, nel 1797, del gold standard - cioè della convertibilità in oro delle banconote - in base alla logica implacabile di David Ricardo, aveva mostrato che se si lasciava alla Banca di Inghilterra discrezionalità nell’emissione di carta moneta, questa ne avrebbe abusato, con conseguenze gravi sui prezzi e sul tasso di cambio. La posizione della Banca di Inghilterra e del governo era naturalmente quella opposta: la Banca non aveva né particolari poteri, né quindi particolari doveri, nel regolare la quantità di moneta in circolazione, quindi le cause dell’inflazione e della svalutazione della sterlina erano da ricercare altrove. Il ritorno al l’oro nel 1821, dopo la vittoria del l’Inghilterra su Napoleone, sancì anche quella di Ricardo e la convertibilità divenne ortodossia monetaria. Ricardo avrebbe voluto anche sottrarre alla Banca di Inghilterra - allora completamente privata - il monopolio dell’emissione di carta moneta e affidarla a una banca nazionale, ma morì troppo troppo presto. Quindici anni dopo Torrens, nel 1837, propose che l’emissione di cartamoneta fosse totalmente regolata dall’oro posseduto dalla Banca di Inghilterra e sganciata dalle sue attività di credito e di deposito. La legge del 1844 accolse le proposte di ispirazione ricardiana, portate avanti da Torrens, e rimase in vigore - con però frequenti sospensioni e adattamenti - per molti decenni a venire. Meglio regole che discrezionalità sostennero prima Ricardo, poi Torrens e gli esponenti della cosiddetta Currency School, se la Banca Centrale non è in grado di sapere quale sia la quantità "giusta" di moneta. Maria Cristina Marcuzzo