Il Sole-24 Ore, 04/02/2006 Franco Cardini, 4 febbraio 2006
«II divieto di raffigurare non solo Dio, ma anche qualunque essere vivente (cioè umano o animale), si riscontra nella Bibbia, nel libro del Deuteronomio (5,8), che a sua volta commenta e amplia il divieto di Dio comunicato a Mosé nel libro dell’Esodo (20,4)
«II divieto di raffigurare non solo Dio, ma anche qualunque essere vivente (cioè umano o animale), si riscontra nella Bibbia, nel libro del Deuteronomio (5,8), che a sua volta commenta e amplia il divieto di Dio comunicato a Mosé nel libro dell’Esodo (20,4). Si trattava per gli ebrei di differenziarsi dai pagani idolatri e di rifuggire qualunque tentazione di adorar una creatura effigiata al posto del Creatore. «Nel Corano non ci si imbatte in un divieto rigoroso come quello biblico. La sura VI, versetto 64, mostra solo un rimprovero formulato da Abramo nei confronti degli idolatri. Delle tre grandi famiglie confessionali nelle quali divide l’Islam, due - sciiti e kharagiti, i quali ritengono il Corano l’unica fonte rivelata - non si oppongono in linea di principio alle immagini: in effetti nella tradizione artistica sciita persiana, le raffigurazioni di esseri umani e di animali abbondano, e sono presenti anche quelle del Profeta» (Franco Cardini)