La Repubblica, 04/02/2006 Gad Lerner, 4 febbraio 2006
«Tremate, l’Islam in fiamme per via di dodici vignette irridenti Maometto pubblicate – si badi – cinque mesi fa su un giornale di Copenaghen! E giù pagliacciate mediatiche, proclami di leader politici arabi che si fingono indignati e che sono invece alla disperata ricerca di consenso
«Tremate, l’Islam in fiamme per via di dodici vignette irridenti Maometto pubblicate – si badi – cinque mesi fa su un giornale di Copenaghen! E giù pagliacciate mediatiche, proclami di leader politici arabi che si fingono indignati e che sono invece alla disperata ricerca di consenso. (...) Le manifestazioni a scoppio ritardato contro le vignette su Maometto tutto appaiono tranne che una spontanea espressione di fede religiosa o di rabbia popolare. Qui lo scontro non è fra credenti e bestemmiatori. Neppure fra religiosi e atei. Lo scontro è tra fanatici spacciatori d’identità, imprenditori politici del conflitto di civiltà e difensori di uno spazio pubblico necessario anche al libero manifestarsi della fede. (...) Abbiamo peraltro tutto il diritto di contestare il dogma della non riproducibilità del volto di Maometto, difficilmente rintracciabile nel testo coranico. un’interferenza? Certo, la convivenza amichevole implica, per essere efficace, la reciproca interferenza, e magari fossimo capaci di condizionare di più il dibattito interno al mondo islamico per sconfiggere infine le posizioni retrive e letteraliste che lo affliggono» (Gad Lerner)