Fonti varie, 30 gennaio 2006
Anno III - Centotreesima settimanaDal 23 al 30 gennaio 2006 Nozze. Il papa - della cui enciclica parliamo a pagina xy - sta preparando un documento che prevede la nullità dei matrimoni celebrati ”senza fede”
Anno III - Centotreesima settimana
Dal 23 al 30 gennaio 2006
Nozze. Il papa - della cui enciclica parliamo a pagina xy - sta preparando un documento che prevede la nullità dei matrimoni celebrati ”senza fede”.
Palestina. Hamas ha vinto le elezioni in Palestina, con la maggioranza assoluta (76 seggi su 132). come se da noi si candidassero e vincessero le Brigate rosse. Hamas è l’organizzazione che recluta e prepara gli shahid, cioè gli uomini e le donne che vanno a farsi saltare per aria in mezzo ai civili israeliani. Hamas ha sulla coscienza migliaia di morti innocenti. però adesso al governo del paese, è stato eletto con un voto regolare, e il mondo, in un modo o nell’altro, dovrà farci i conti.
Mondo. Il mondo può seguire due strade: isolare questo paese governato da un partito fondamentalista, terrorista e sanguinario, sospendere ogni forma di aiuto e aspettare che si distrugga da sé. la strada che auspica, per esempio, Magdi Allam, il giornalista assai esperto di queste cose che scrive sul Corriere della Sera. Oppure si può tentare di far politica: trattare con Hamas, provare ad aprire un dialogo, credere che, essendo giunto al governo e avendo quindi resposanbilità concrete, sia possibile che si trasformi. Questa è la via auspicata, per esempio, da Andreotti e Emma Bonino. Per ora il mondo ha condannato la vittoria di Hamas con parole più o meno forti, più o meno ambigue. Venerdì 3 febbraio arriverà però a Ramallah il cancelliere tedesco Angela Merkel, nuova star della politica internazionale, e allora forse capiremo che tipo di lingua le potenze occidentali vorranno parlare con i nuovi capi palestinesi.
Guerra civile. Ma intanto non si può escludere che laggiù scoppi addirittura la guerra civile. Il partito avversario di Hamas, che ha governato fino ad ora e adesso ha perso le elezioni, è Fatah (o, con l’articolo, Al Fatah). il partito di Arafat, responsabile della grande miseria in cui versa il popolo palestinese, profondamente corrotto al suo interno. il partito che ha dilapidato i molti milioni di dollari e di euro ricevuti per far ricco prima di tutti Arafat - il cui tesoro è ancora nascosto da qualche parte - e, dopo Arafat, una ressa di burocrati, capetti, responsabili dei molti servizi di sicurezza, o polizie, più un’altra quantità considerevole di mezze figure addette alla distribuzione di favori, mediatori, tenutari di conti e distributori di tangenti, affaristi piccoli e grandi di ogni genere. Questa cosiddetta classe dirigente è riuscita a mala pena a pagare ai duecentomila impiegati dell’amministrazione e ai 58.705 addetti alla sicurezza gli stipendi di gennaio. Ed è molto dubbio che Hamas riesca a pagare gli stipendi di febbraio. La Palestina ha bisogno di un miliardo e mezzo di dollari l’anno per sopravvivere. Gli Stati Uniti gliene dànno 243 milioni, l’Europa 612. molto probabile che questi finanziamenti, che finirebbero a questo punto per finanziare la causa terroristica, siano sospesi. Questa è appunto la premessa - in un luogo del mondo dove tutti, anche i bambini, sono armati - per lo scoppio della guerra civile.
Berlusconi. Apparizioni radiotelevisive di Berlusconi la settimana scorsa: martedì 24 gennaio, da Paolo Bonolis; mercoledì 25 gennaio, su radio Rtl, dove ha detto di non essere nano e che gli piacerebbe somigliare a Cary Grant, poi dalla Latella, a Sky Tg24, dove ha detto di odiare la politica e la tv; giovedì 26 gennaio, mattinata da Maurizio Costanzo (imitazione del comico di Zelig che imita Prodi); venerdì 27 gennaio, intervista con Kay Rush a Radiomontecarlo; sabato 28 gennaio: L’Incudine di Claudio Martelli. Prodi è a sua volta andato da Mimun e da Fiorello, dove ha recitato i versi di ”Roma capoccia” e fatto sapere: ”Se canto io, perdiamo le elezioni di sicuro”.
Ciampi. Il contrasto Ciampi-Berlusconi deriva da questo: 1. Ciampi è nel semestre bianco, cioè gli ultimi sei mesi di carica. In questo periodo la Costituzione gli vieta di sciogliere anticipatamente le camere; 2. Sciogliere il 29 gennaio, come concordato in autunno con governo e partiti, è comunque un anticipo; 3. Berlusconi aveva dunque formalmente ragione a chiedere che le camere restassero aperte fino all’11 febbraio; 4. Ciampi ha dovuto firmare il decreto di scioglimento per l’11 febbraio, perché non poteva fare diversamente. Ha preteso però di leggere prima (perché non si fida) il decreto del governo che fissa la data delle elezioni al 9 e 10 aprile. Berlusconi aveva infatti ventilato la possibilità di indire le elezioni a maggio, nello stesso momento in cui le Camere riunite dovranno scegliere il successore di Ciampi; 5. La legge sulla par condicio dice che da quando vengono convocati i comizi elettorali non si può più andare in tv. I comizi elettorali vengono convocati dopo lo scioglimento delle Camere. Poiché le Camere resteranno aperte fino all’11 febbraio, Berlusconi avrà disponibili due settimane in più di apparizioni televisive; 6. Per arginare le presenze di Berlusconi in tv, Ciampi ha scritto al presidente della Commissione parlamentare di vigilanza, chiedendogli di adoperarsi affinché, anche prima dello scioglimento delle Camere e della convocazione dei comizi, sia garantita la parità di presenza televisiva a tutte le forze politiche. A questa lettera seguirà un indirizzo dell’Autorità per le comunicazioni che, di fatto, anticiperà l’entrata in vigore della par condicio. Il dubbio che, in questo modo, Quirinale e Autorità per le comunicazioni forzino, come minimo, la legge a significati imprevisti, è legittimo. Forza Italia, infatti, ha emesso una nota durissima verso il Quirinale. dunque senz’altro in atto uno scontro istituzionale senza precedenti tra capo del governo e capo dello Stato.
Leggi. In questo ultimo scampolo di legislatura, oltre tutto prolungato, il governo sta anche facendo passare leggi di forte significato, di grande impatto sull’opinione pubblica e, come ha scritto Michele Serra, certamente di destra. In un decreto che parla di tutt’altro è stato inserito un emendamento che abroga la differenza tra droghe leggere e pesanti, e dunque mette sullo stesso piano chi sniffa cocaina e chi si fa uno spinello (questo decreto deve però ancora passare al Senato); martedì 24 gennaio la Camera ha poi votato definitivamente la legge sulla legittima difesa, che garantisce l’impunità anche a chi spara e uccide per difendersi dalle aggressioni in casa o sul posto di lavoro.
Legittima difesa. Il destino ha voluto che poche ore dopo l’approvazione della legge sulla legittima difesa, Michelangelo Rizzi, di 39 anni - commerciante, imprenditore e noto leghista di Castelnuovo del Garda (Verona) - uccidesse a colpi di pistola un albanese di 29 anni che gli stava entrando in casa di notte. Il giorno dopo Rizzi ha detto sconvolto: ”Adesso che ho ucciso un uomo, non la penso più come prima. Se i magistrati mi arrestano, li capisco”. Il Corriere della Sera sostiene che la gran parte dei 942 stranieri di Castelnuovo (albanesi, cinesi, maghrebini) approva il suo gesto.
Giudici. Nicola Marvulli, presidente della Cassazione, ha inaugurato l’anno giudiziario con una dura requisitoria contro le leggi di Berlusconi. Berlusconi, presente alla cerimonia, dopo il discorso ha detto: ”Ho perso due ore di lavoro”. Però Marvulli ha severamente criticato anche i suoi: giudici che lavorano poco; giudici a cui gli italiani dànno poco credito; giudici troppo ignoranti; giudici che partono con inchieste che non approdano a nulla, ma intanto si fanno belli sui media, e che gli organi di autogoverno della magistratura ”non sempre hanno saputo sanzionare adeguatamente e tempestivamente”. Negli altri 26 distretti d’Italia le cerimonie d’inaugurazione sono state un festival dell’antiberlusconismo.
Primarie. Il centrosinistra ha tenuto a Milano le primarie per la scelta del candidato sindaco. Bella affluenza alle urne (più di 80 mila persone) e vittoria di Bruno Ferrante, l’uomo indicato da Ds e Margherita, col 67,75% dei voti. Dario Fo, che rappresentava la sinistra radicale, è arrivato secondo col 23,13. Milly Moratti ha preso il 5,8, Davide Corritore il 3,32. Ferrante se la vedrà con Letizia Moratti (Polo) e Ombretta Colli (Indipendente).
Pannella. Pannella ha fatto cinque giorni di sciopero della fame e della sete, perdendo una decina di chili, poi ha bevuto tre bicchieri di succo d’arancia e ha ricominciato a digiunare. Vuole che il Parlamento sia riconvocato per abrogare la norma della legge elettorale che impone alle nuove formazioni di raccogliere 90 mila firme per presentarsi. La Rosa nel Pugno - che riunisce i radicali e i socialisti dello Sdi - sarebbe una ”nuova formazione”. L’obiettivo è stato raggiunto e superato alla Camera (ci volevano 210 firme di deputati ne sono state raccolte 211). Mancano ancora i senatori, che devono essere almeno 107. In questo momento l’obiettivo sembra raggiungibile.
Padre Fedele. Una monaca accusa il frate francescano padre Fedele Bisceglia, di 69 anni, di averla violentata più volte e di averla costretta a subire altra violenza da più uomini contemporaneamente. Il frate è stato messo in galera, da dove si difende come un leone, dichiarando di sentirsi perseguitato come Gesù Cristo e di perdonare la monaca. Chiede però di diffondere la sua foto affinché si veda ”quanto è brutta e grassa”, ”una (a suo dire) che l’abito da monaca non lo indossava, andava in giro tutta truccata e la sera si comprava pure il perizoma”. Esistono delle intercettazioni in cui si sente frate Bisceglia fare telefonate erotiche con delle amiche sue (che non è un reato). E che avesse la passione per le donne si sapeva. Però il padre è un formidabile uomo di carità, che ha indiscutibilmente speso tutta la vita ad aiutare i diseredati nostri e del terzo mondo, costruendo a Cosenza un centro per i disperati che si chiama l’Oasi e non tirandosi mai indietro quando si trattava di poveri. Certo era controcorrente: s’è mescolato con gli ultrà del Cosenza, è diventato presidente della squadra, ha portato allo stadio Luana Borgia, ha costretto le tifoserie di tutt’Italia a discutere della violenza. Insomma un benefattore. Se non ci fosse di mezzo quella monaca.
Banca di Roma. Il presidente Geronzi, l’amministratore delegato Arpe e altri sei dirigenti della Banca di Roma sono indagati per il caso Ciappazzi: i giudici pensano che abbiano prestato soldi a Parmalat costringendo però l’azienda a comprare la Ciappazzi di Ciarrapico (acque minerali) a un prezzo nettamente superiore al suo valore e facendosi oltre tutto carico del suoi debiti.
Neve. Tre giorni di neve al Nord, a metà della scorsa settimana, hanno provocato i soliti disagi: autostrade e aeroporti chiusi, treni con ore e ore di ritardo, proteste, ecc. A Chorzow, sobborgo di Katowice in Polonia, la neve ha fatto crollare il tetto di un capannone della Fiera internazionale provocando almeno 66 morti e cento feriti. Le persone rimaste travolte sono - mentre scriviamo - almeno cinquecento. Molte di loro, da sotto le macerie, chiamano col telefonino i familiari, chiedendo disperatamente aiuto.
Anno III -