Aldo Cazzullo, ཿCorriere della Sera 12/3/2005, 12 marzo 2005
Pianoforte. Umberto Bossi dice che la malattia l’ha riavvicinato alla famiglia: «Quand’ero in ospedale a Bologna mi sentivo così lontano
Pianoforte. Umberto Bossi dice che la malattia l’ha riavvicinato alla famiglia: «Quand’ero in ospedale a Bologna mi sentivo così lontano. Ho capito allora molte cose». In particolare si emoziona al pensiero del figlio Renzo, che ha visto tanto appassionato domenica 6 marzo quando insieme si sono affacciati dalla finestra della casa di Carlo Cattaneo a Lugano, nel primo comizio dopo la malattia: «Mi ha emozionato vederlo stringere il pugno e gridare ”Padania libera e indipendente”. è stato un messaggio chiaro su chi verrà dopo di me. Quando passerò la mano, non certo adesso, qualcosa di me resterà. La mia famiglia resterà al servizio della Lega». Sempre col figlio Renzo ama trascorrere anche le serate: «Lui suona il piano e con mia moglie, che sa suonare la chitarra, cantiamo. Battisti soprattutto. Ci sono anche gli altri miei figli e la signora svizzera che la clinica mi ha affibbiato».