Varie, 2 febbraio 2006
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Gaucci Alessandro
• Roma 20 febbraio 1973. Figlio di Luciano. Appassionato di boxe, è più volte salito sul ring. stato amministratore delegato del Perugia, quando il presidente era il padre, poi nell’estate 2004 ha raccolto l’eredità del padre, fino al fallimento della società. Fra i suoi colpi di mercato, l’ingaggio di Nakata. Il primo febbraio 2005 finì in galera • «[...] L’imputazione è un classico dei reati finanziari: associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta per distrazione di capitali, sottrazione al patrimonio del fallimento, false comunicazioni sociali, ostacolo all’accertamento e fatturazioni false. Tre gli escamotage per far sparire i beni: compravendite immobiliari (soprattutto internazionali ma anche l’acquisto di Torre Alfina, pagata 40 milioni, prezzo molto superiore a quello di stima); possedimenti di fondi all’estero e intestazione di beni a prestanomi, anziché a società, per eludere le pretese dei creditori. Viene in ballo, nell’ordinanza, anche la cessione di Nakata alla Roma: gli inquirenti accusano Gaucci di avere fatto scomparire i 40miliardi incassati da Sensi. Alessandro Gaucci, per il mancato versamento di quei soldi, appena divenne presidente del club nel 2004, denunciò il papà. ”Mio padre cedette quella cifra - disse Alessandro [...]-a un istituto di credito. Se, invece, li avesse messi a bilancio non saremmo, ora, nell’impossibilità di iscriverci al torneo”. Oltre alla ”distrazione” dell’incasso per la cessione di Nakata c’è anche l’accusa di avere falsificato (e alcuni libri contabili sarebbero stati addirittura distrutti) i bilanci con plusvalenze sulla compravendita dei giocatori. Contestati anche l’occultamento, fra le passività, di 35 milioni di euro dovuti all’erario e la simulata dismissione di beni personali con un’operazione di falsa vendita. [...]» (Gaetano Imparato, ”La Gazzetta dello Sport” 2/2/2006).