Varie, 2 febbraio 2006
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Bellaveglia Stefano
• Passignano Trasimeno (Perugia) 15 giugno 1958, Siena 3 giugno 2006 (malaria). Banchiere • «[...] è estroverso [...] la diplomazia l’ha masticata fin dal liceo con la politica. [...] vicepresidente vicario di Hopa e vicepresidente del Montepaschi [...] chiamato in città il Professore nonostante alla facoltà di Economia si sia fermato a 17 esami, docente al master lo è diventato davvero. La formazione, iniziata al liceo scientifico Galileo sui banchi (con Antonio Socci) e in assemblea (lui era della Fgci, i giovani comunisti), è in realtà proseguita sul campo. A 22 anni entra nella Cna, l’associazione ”di sinistra” che a Siena batte la Confartigianato. E, sarà caso o destino, gli viene dato l’incarico di aprire l’ufficio consulenza sul credito. Fa la sua brava scalata e diventa direttore generale. In Montepaschi entra nel ’97, designato dalla Fondazione. Nell’estate delle Opa Bellaveglia è con l’ente e il suo presidente Giuseppe Mussari, schierato dunque con il fronte senese contrario all’operazione Bnl, in contrasto con i vertici nazionali dei Ds. La sua ”militanza” è messa in dubbio da intercettazioni telefoniche (una delle quali con Stefano Ricucci), ma lui smentisce tutto subito. In Hopa per il Mps dal 2004, raccoglie infine l’invito dei soci forti, come la ”nuova” Bpi di Divo Gronchi e l’Antonveneta ormai olandese, e diventa presidente al posto di Emilio Gnutti. L’eredità della finanziaria, che nella stagione delle scalate bancarie diventa la ”bicameralina degli affari” (visti i soci: da Unipol e Mps a Mediaset), è pesante. Ma lui sembra credere a una fase-due. E non lesina diplomazia» (Sergio Bocconi, ”Corriere della Sera” 2/2/2006).