Jacopo Giliberto Il Sole-24 Ore, 03/03/2005, 3 marzo 2005
La «sedicente liberalizzazione» del gas italiano, Il Sole-24 Ore, giovedì 3 marzo 2005 Reggio Emilia
La «sedicente liberalizzazione» del gas italiano, Il Sole-24 Ore, giovedì 3 marzo 2005 Reggio Emilia. Sul portone appare un cartello che sembra normale. Fra qualche giorno - dice più o meno il cartoncino, simile a quelli che vengono appesi per la lettura del contatore - un incaricato dell’Enel Gas suonerà per il passaggio alla nuova azienda del metano. A mano a mano che gli annunci compaiono di porta in porta (di qua, i civici pari, di là i dispari), all’azienda locale del gas arrivano le telefonate dei clienti. «è vero che chiudete? è vero che dobbiamo passare all’Enel?», chiedono. E i centralinisti (anzi gli operatori di call center, come si chiamano oggi) non sanno che pesci pigliare. Questa sequenza si è ripetuta decine, centinaia di volte. Soprattutto in Emilia, a Genova, in Toscana. A mano a mano che gli agenti dell’Enel Gas battevano una nuova via, all’azienda del gas del luogo arrivavano le chiamate. «Dalle telefonate dei clienti possiamo capire istante per istante a che porta sono arrivati gli addetti dell’Enel Gas», dicono alla Blumet di Reggio Emilia. è la sedicente concorrenza del metano. Come trent’anni fa il telegiornale del canale nazionale parlava delle «sedicenti Brigate rosse», così qualche mese fa in un comunicato ai clienti della Meta di Modena parlava della «sedicente Enel Gas». O come dice la Consiag di Prato: «Sedicenti aziende di vendita di gas». Monopolio. Per decenni le aziende locali del gas hanno potuto accomodarsi in bilanci scritti con la carta carbone sui conti di previsione. Il gran daffare era posare tubi e riscuotere bollette. Tanti tubi posati, tante bollette riscosse. Stop. è il bello del monopolio. Ma quando l’Enel Gas ha cominciato a rompere gli equilibri, per gran parte delle imprese del metano è stato il panico. Risposte razionali. Vincenzo Cannatelli, al vertice dell’Enel Gas, parla di una settantina di nuovi clienti al giorno. A Reggio Emilia la Blumet ha perso solamente 160 dei 240 mila utenti e per rispondere alla competizione il direttore Salvatore Cravena cerca di fidelizzare i clienti: «Sponsorizziamo sport minori, progetti nella ricerca nel settore della sanità o la promozione di attività teatrali». Ma a Monza, osserva l’amministratore delegato dell’Agam, Silvio Bosetti, «i concorrenti hanno acquisito tremila dei nostri sessantamila clienti. è una cifra rilevante, ben il 5 per cento degli utenti domestici e del piccolo terziario». Bosetti dell’Agam con Ferdinando Argentino, presidente della Salerno Energia, hanno costruito una specie di ”osservatorio” per seguire con attenzioni i fenomeni della concorrenza, e per delineare le strategie competitive delle municipalizzate. A Milano, dove i clienti sono più avvezzi alla competizione, l’Aem risponde alla concorrenza con la concorrenza. Foglio di via. Se quella è la risposta razionale, molte imprese del gas si muovono da sole e in modo improvvisato. All’Enel Gas sorridono quando racconto quanto accaduto a un loro agente commerciale: un carabiniere, sceso dalla Panda della locale stazione e accomodata la bandoliera bianca, ha intimato al rappresentante il foglio di via. Persona non gradita in codesto comune, alla pari delle albanesi lungo la statale. è accaduto in un paesino del vercellese. Facile cambiare. Ancora in Piemonte, appena arrivata l’Enel Gas un sindaco si è fatto intervistare dal settimanale locale. Ha detto ai suoi concittadini che cambiare fornitore del gas è illegale. Peccato, e questo il sindaco lo sapeva, che cambiare fornitore sia legale, legalissimo: da due anni chiunque, famiglie comprese, può scegliere l’azienda del gas più gradita. Senza cambiare né tubi, né contatore. Come per i telefonini quando si compra una schedina Sim. Truffe e sgambetti. Le truffe agli anziani occupano le pagine di cronaca. Fa presa immediata l’allarme di diverse municipalizzate: diffidate da chi vi propone contratti del gas. In alcuni casi un complice dell’allarme contro i concorrenti viene dagli stessi rappresentanti dell’Enel Gas. Molti di loro hanno fatto ricorso a strumenti commerciali quantomeno fantasiosi, che si prestano al dubbio della slealtà. Con un trucco fotocopia, ripetuto centinaia di volte, a ogni campanello suonato. Un trucco che fa leva sulla corsa alle fusioni e alle privatizzazioni fra le aziende del gas. «L’azienda comunale sta per chiudere – dicono – e dovete sottoscrivere il nuovo contratto con noi». L’azienda chiude. Conferma Salvatore Antonio Madaro, presidente dell’Amgas di Bari: «Gli agenti Enel Gas hanno effettuato la lettura del misuratore e hanno precisato che Enel Gas avrebbe assorbito Amgas». In Puglia l’Enel Gas ha dovuto sanzionare un venditore che fra le sue armi di persuasione faceva ricorso a un eccesso di immaginazione. Summit bolognese. A Bologna - la città del presidente dell’Enel Piero Gnudi - è uscita una pubblicità del ”Resto del Carlino” in cui la Hera ammonisce i clienti: «Diffidate dagli sconosciuti». Il vertice Hera ha tenuto un’audizione nella sede della provincia di Bologna: «Quelli dell’Enel Gas dicono che stiamo fallendo», ha protestato la società emiliana. Fabio Rullo, che a Pisa è responsabile commerciale della Toscana Gas Clienti (fusione di alcuni aziende locali con 250 mila consumatori sotto l’ombrello dell’Italgas) ha mandato a tutti i clienti una lettera: «Non credete alle false informazioni porta a porta». E la Consiag di Prato annuncia: «Diffidare di chi telefona informando che Consiag sta cessando l’attività: potrebbe trattarsi di tentativi di truffa». Accade soprattutto a Scandicci e Sesto Fiorentino. Nei caffè di piazza della Repubblica a Scandicci uno dei temi caldi del dibattito è stato qualche settimana fa quello della Consiag che sarebbe stata fusa con l’Enel. A Padova l’Aps Trade (gruppo Acegas Aps) ha ricevuto segnalazioni simili. Le telefonate dei clienti sono ripetitive fino alla noia: «è vero che non esistete più?». Oppure: «Ci hanno detto che l’Enel vi ha comprato». Liberalizzazione. Già, ma quanto frutta tutto questo agitarsi di braccia? In Inghilterra, nel primo anno di liberalizzazione del gas ha cambiato fornitore un consumatore su tre. In Italia, appena 10 mila clienti al mese. è la «sedicente liberalizzazione». Jacopo Giliberto