Natalia Aspesi, la Repubblica 29/1/2006, 29 gennaio 2006
Anna Piaggi. "Venerata all’estero, ovviamente tra i cultori della moda, pure in Italia ha un’eccentrica moltitudine di appassionati
Anna Piaggi. "Venerata all’estero, ovviamente tra i cultori della moda, pure in Italia ha un’eccentrica moltitudine di appassionati. Ogni suo apparire è un evento, una festa, una ragione di privilegio; ci si aspetta sempre, infatti, una sorprendente, nuova messa in scena, quella di una diva che interpretando un suo criptico copione di sovrapposizioni e sedimentazioni vestimentarie, regala scene madri, puzzle rompicspo, melodrammi di massima emozione. Certo, tra chi non è del ramo, la sua immagine, sempre creativa e sempre innaturale, quasi eversiva, può suscitare scompiglio, apprensione, allarme: portinai che corrono in strada per vederla, macchine che frenano all’improvviso, passanti impietriti dallo stupore, bambini felici di precipitare in una fiaba sconosciuta. "Reazioni che non mi turbano, sono inevitabili. Ma questo è il mio modo di essere, e ne sono perfettamente felice" dice Piaggi"