Natalia Aspesi, la Repubblica 29/1/2006, 29 gennaio 2006
Anna Piaggi. "Saranno in tanti a chiedersi chi sia mai questa signora cui un grande museo straniero (Victoria & Albert Museum di Londra dal 2 febbraio al 3 aprile 2006 - ndr) dedica tanta devota attenzione, esponendo come fossero delle antiche cineserie o dei reperti di civiltà scomparse, tra più di 200 pezzi, un suo paio di guanti verdi Missoni o un disegno di Lagerfeld che la ritrae per le strade di Roma (si immagina il fermento) con una giacca ’visite’ di Worth del 1882, pantaloni da motociclista-postina della Seconda guerra mondiale e bastoncino di ebano, ma anche una cappa rosa di Simonetta Fabiani del 1954, o lei in parrucca da Maria Antonietta, una pezza sull’occhio alla corsara, un lungo abito nero con bolero indescrivibile e guantini optical
Anna Piaggi. "Saranno in tanti a chiedersi chi sia mai questa signora cui un grande museo straniero (Victoria & Albert Museum di Londra dal 2 febbraio al 3 aprile 2006 - ndr) dedica tanta devota attenzione, esponendo come fossero delle antiche cineserie o dei reperti di civiltà scomparse, tra più di 200 pezzi, un suo paio di guanti verdi Missoni o un disegno di Lagerfeld che la ritrae per le strade di Roma (si immagina il fermento) con una giacca ’visite’ di Worth del 1882, pantaloni da motociclista-postina della Seconda guerra mondiale e bastoncino di ebano, ma anche una cappa rosa di Simonetta Fabiani del 1954, o lei in parrucca da Maria Antonietta, una pezza sull’occhio alla corsara, un lungo abito nero con bolero indescrivibile e guantini optical..."