Melania Mazzucco, Il Sole 24 Ore 29/1/2006, 29 gennaio 2006
Erzsébet Báthory. Alejandra Pizarnik, che aveva dedicato alla contessa una biografia, "sparì in un vortice di malinconia, depressione e follia
Erzsébet Báthory. Alejandra Pizarnik, che aveva dedicato alla contessa una biografia, "sparì in un vortice di malinconia, depressione e follia. Peregrinò di paese in paese, incapace di trovare stabilità. Amica di Victoria Ocampo, Octavio Paz, Julio Cortazar, era una poetessa apprezzata. Però le sue parole non la salvarono. Non sopportava la luce del giorno. Viveva solo di notte. Come la Contessa. Ma il suo ruolo, nel gioco perverso del personaggio sul quale aveva proiettato la propria ombra, sarebbe stato quello della vittima. La ricoverarono in una clinica psichiatrica di Buenos Aires. Morì pochi mesi dopo, nel 1972, per un overdose di Seconal. Aveva 36 anni" (fine)