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 2006  gennaio 26 Giovedì calendario

Katzenbach John

• KATZENBACH John Stati Uniti 23 giugno 1950. Scrittore • «Per capire come va il mondo, c’è chi si muove da un angolo all’altro del pianeta. John Katzenbach ha scelto invece un itinerario diverso: un lungo viaggio nei territori del disagio mentale, un’esplorazione dei luoghi più oscuri, torbidi e perturbati dell’animo umano. Per scoprire l’altra faccia della ragione. [...] ex cronista del Miami Herald , Katzenbach è oggi uno dei maestri del noir americano: più che uno scrittore di successo, una vera e propria “macchina da best-seller”, con alle spalle otto thriller smerciati in milioni di copie, tradotti in una decina di lingue e finiti pure ad Hollywood. [...] “La cosa strana è che non penso ai miei libri come a dei thriller. Ma come a dei viaggi nel cervello di persone disturbate, dalle passioni torbide, in crisi di identità. Un viaggio per tracciare una sorta di carta geografica del male: una mappa in controluce dei luoghi più oscuri dell’animo umano. È questo che veramente mi intriga. Certo, poi il thriller è anche uno specchio puntato in faccia alla realtà... [...] il giallo è un genere dai riflessi rapidi, in grado di reagire con prontezza alle pressioni del mondo esterno. Tutto oggi viene passato sotto la lente del thriller: dal terrorismo ai problemi ecologici. Per non parlare del crimine che per gli americani è come il jazz. Lo fanno meglio” [...] Alcuni suoi romanzi – Maledetta estate, La giusta causa, Corte marziale – sono finiti sul grande schermo. “[...] quei film non mi sono piaciuti. [...] in genere avviene questo: nel passaggio tra la lettura del libro e la realizzazione del film, il succo della storia viene alterato, distorto al punto da non essere più riconoscibile. I motivi sono tanti. Ma la prima ragione è che fare un film per i produttori è soltanto un lavoro: significa intascare soldi e tanti, possibilmente. Io ci metto intelligenza, cuore, passione quando scrivo le mie storie. È raro trovare ad Hollywood gente disposta a consumare le stesse energie fisiche ed emozionali”» (Francesco Fantasia, “Il Messaggero” 25/1/2006).