Susanna Nirenstein, ཿla Repubblica 14/7/2004, 14 luglio 2004
Isaac
Gimpel l’idiota. Nel ’53 Irving Howe e il poeta Eliezer Greenberg vogliono mettere insieme un’antologia di storielle yiddish. Sono entusiasti di Gimpel l’idiota, così vanno da Saul Bellow e gli fanno tradurre all’impronta il racconto mentre glielo leggono a voce alta. Scrive Howe: «In tre o quattr’ore era fatta. Bellow aveva riversato nell’oceano americano il fiume della prosa singeriana».