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 2006  gennaio 26 Giovedì calendario

Morta in casa da due anni. La Stampa 26 gennaio 2006. Enna. Una donna di 37 anni era morta nella sua abitazione da due anni ma nessuno fino a ieri mattina si era accorto del decesso

Morta in casa da due anni. La Stampa 26 gennaio 2006. Enna. Una donna di 37 anni era morta nella sua abitazione da due anni ma nessuno fino a ieri mattina si era accorto del decesso. Solo poco tempo fa alcuni parenti ne avevano denunciato la scomparsa, ieri i carabinieri hanno deciso di controllare l’abitazione: la donna è stata trovata quasi mummificata su un divano. Si sarebbe suicidata ingerendo barbiturici. Tutto è accaduto in un elegante appartamento nel centro di Enna, in via Trieste. La protagonista di questo dramma della solitudine si chiamava Elide Vetri, una bella ragazza che voleva diventare attrice e per questo aveva studiato al Dams di Bologna. I vicini raccontano che da tempo si era isolata nel proprio mondo in cui non faceva entrare nessuno, neppure gli amici che continuavano, invano, a cercarla. Da anni nessuno aveva più sue notizie. La vita tormentata di Elide, donna «stravagante e brillante» come ora la definiscono gli amici ancora increduli, era figlia unica di una maestra elementare e di un bancario, entrabi deceduti. Dopo la morte della madre, nove anni fa, Elide era stata costretta a lasciare il Dams bolognese dove voleva concludere gli studi per coronare il sogno di calcare i palcoscenici o recitare davanti alle cinepresa. Così era ritornata a Enna per prendersi cura del padre, gravemente ammalato di sclerosi multipla. Una situazione pesante cui, dopo la fine di una relazione, si erano aggiunti problemi sentimentali che avevano portato la donna a isolarsi dalla sua cerchia di amici. Il padre aveva deciso di andare a vivere in un centro specializzato nel Trapanese ed Elide era rimasta sola, nella grande casa in cui aveva trascorso l’infanzia, senza alcun familiare che si occupasse di lei. Le era rimasto soltanto un cugino che vive a Palermo e con cui non aveva mai avuto rapporti. Gli amici negli ultimi tempi avevano iniziato a cercarla. In passato i vicini di casa si erano rivolti ai carabinieri perché erano preoccupati dell’isolamento della donna. Un giorno i militari di unja pattuglia avevano bussato a lungo alla porta, e lei aveva aperto dopo molto tempo: era ubriaca e molto infastidita per l’intrusione. stata quella l’ultima volta in cui i condomini dell’edificio, un palazzo dove abitano numerosi professionisti, si erano interessati a Elide. «Fino a due anni fa la chiamavo spesso - dice Elisa Di Salvo, un’ex compagna di scuola che abitava nello stesso edificio - ma non rispondeva mai al telefono. A volte richiamava dopo qualche giorno e ci diceva che era a Bologna. Abbiamo anche pensato che si fosse trasferita in Germania, a Berlino, dove era stata per qualche tempo». A Natale gli amici della ragazza, che in diverse occasioni le avevano lasciato bigliettini sotto la porta di casa, si erano riuniti per discutere su come trovarla, e così si erano rivolti ai carabinieri. I militari ieri mattina hanno deciso di entrare nell’abitazione, assieme ai vigili del fuoco, forzando una finestra. «La chiave era all’interno, ancora nella toppa - racconta Renato Estero, amico d’infanzia di Elide - ho capito subito che era successo qualcosa di grave. L’ho vista distesa sul divano morta, sola, chissà da quanto tempo. Una fine tremenda che non merita nessuno».  stato il medico legale, dopo un primo esame, a stabilire la data approssimativa della morte, che risalirebbe a due anni fa. Adesso l’autopsia stabilirà con certezza le cause del decesso. Lirio Abbate