24 gennaio 2006
Marco Cerrini, di anni 60, e Rosanna Lucatelli, di 61, sposati con due figli, titolari di due negozi di abbigliamento e un magazzino
Marco Cerrini, di anni 60, e Rosanna Lucatelli, di 61, sposati con due figli, titolari di due negozi di abbigliamento e un magazzino. Sentendo suonare alla porta, Cerrini andò ad aprire e disse alla persona che stava dall’altra parte: «No, non ti faccio entrare, tanto Matteo non c’è». Quello gli sparò quattro colpi. La moglie Rosanna, avendo sentito i colpi, sbucò fuori dalla cucina per vedere che cosa fosse successo. Il tizio sparò un colpo anche a lei. C’era un cucciolo di pastore tedesco che abbaiava. L’assassino lo chiuse in una camera. Alle due e mezzo di notte, Matteo, il figlio di 26 anni, non riusciva ad aprire la porta di casa: il corpo del padre, riverso dietro il battente, ne impediva lo scorrimento. Infine, con una spallata, il giovane riuscì a entrare e vide i corpi dei genitori morti sul pavimento dell’ingresso. I carabinieri pensarono prima che si trattasse di una faccenda di usurai, perché i Cerrini, lamentandosi di continuo della concorrenza cinese, avevano dichiarato da poche settimane fallimento e dunque potevano aver chiesto soldi in prestito. Però il figlio, pressato dagli investigatori perché dicesse di qualche screzio anche minimo, raccontò loro di un suo amico che pochi giorni prima gli aveva tirato un cazzotto sul naso quasi senza motivo. E questo amico, di nome Claudio Amorosetti, tradotto in caserma confessò quasi subito d’esser lui il colpevole: era andato alla casa dei Cerrini con l’intenzione di ammazzar Matteo, che era tanto più bello e fortunato di lui e gli aveva soffiato la ragazza e a Capodanno l’aveva lasciato solo. E non avendo trovato Matteo ed essendosi seccato per il rifiuto del padre di aprirgli, aveva ammazzato i genitori. Aveva preso la P38 dalla bacheca di vetro del padre, titolare di un bar in via delle Coppelle al Pantheon, che s’era separato dalla madre e se n’era andato di casa, ma aveva lasciato alla famiglia la sua collezione di armi. Detto questo, il ragazzo apparve molto rinfrancato e fu portato nel carcere di Velletri. Risultò poi che era in cura al Centro d’Igiene Mentale dell’ospedale San Sebastiano di Frascati. La sera di Capodanno aveva cenato con la madre e con la zia e poi era andato a letto. Lo si descriveva come goffo, impacciato, sfortunato, chiaramente con problemi. Nessuno lo aveva mai visto con una donna. In Grottaferrata, Residence Flowers, via Sentiero del Bosco 23, giovedì 5 gennaio ore 20.30.