Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  gennaio 24 Martedì calendario

Hulce Tom

• Nato a Whitewater (Stati Uniti) il 6 dicembre 1953. Attore. «’Tutti pensano che Mozart abbia condizionato la mia carriera e l’abbia segnata e limitata per sempre e, invece, non è affatto vero. Il ruolo ha soltanto arricchito la mia vita togliendole, secondo una regola del da me amatissimo artista di Salisburgo, ogni impurità e dissonanza” dice Tom Hulce, protagonista di Amadeus diretto da Milos Forman nel 1984 che procurò all’attore la nomination come miglior protagonista (ma a vincere la statuetta fu, invece, il suo comprimario Salieri-Murray Abraham). [...] ”Ho solo ricordi splendidi di quel film e di tutto ciò che mi ha dato, a cominciare dalla indimenticabile lavorazione svoltasi quasi interamente a Praga, interessante specie per me ragazzo del Michigan che sognava l’arte e la vecchia Europa.Mi chiedono [...] Studiando la sua vita, e ancora oggi leggo quanto di più interessante si pubblica di lui, mi sono creato una idea personale: sempre, anche nelle situazioni più difficili, il genio di Mozart ne controllò la sregolatezza vitale. Tante cose mi uniscono idealmente a Mozart a cominciare dal suo amore per il suo cane, che meriterebbe un libro a mio parere, e quello per l’Italia, che mi appartiene. mio anche il suo senso della vita, che lo portava a considerare il denaro come una cosa da spendere e investire per il proprio piacere e per realizzare le cose che amiamo, non per arricchirci. Tra le sue composizioni amo in modo particolare il suo finale Requiem e il suo Rondò per violino e orchestra, che riesce a togliermi ogni malinconia anche nelle giornate non serene”» (Giovanna Grassi, ”Corriere della Sera” 22/1/2006).