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 2006  gennaio 23 Lunedì calendario

L’indimenticabile Ricucci visto dai salotti buoni. La Repubblica Affari & Finanza 23 gennaio 2006

L’indimenticabile Ricucci visto dai salotti buoni. La Repubblica Affari & Finanza 23 gennaio 2006. Oddio, quanto ci manca Stefano Ricucci da quelle torride e splendide giornate dell’ estate scorsa, quando, delizioso piccino del nuovo capitalismo dal basso, ammoniva i parrucconi dei salotti: "Quando uno deve seguì `na strada maestra, p’ annà a Napoli tocca pijà l’ autostrada del Sole, RomaNapoli, non è che tocca annà sulla Casilina, no?" Parole sante, di cui qualunque Consorte, salvo Anna Falchi, sarebbe incapace. Ma si sa, il destino è imperscrutabile e Stefano il saggio, impiombato di Rcs, ha sbagliato svincolo e s’ è imbottigliato sulla Casilina, oscurato, cancellato, sparito, ectoplasmato, privandoci degli attimi di intima gioia che solo un gioiello di purezza come lui era capace di regalarci. Perciò, questa settimana, i lettori di Oltre il Giardino, volenti o nolenti, si beccheranno un "Dissero di lui" che, amorevolmente e faticosamente, abbiamo ricostruito per non dimenticarlo e non dimenticare. UBALDO LIVOLSI, banchiere d’ affari berlusconiano, scalatore del Corriere della Sera disvelatosi in un’ intervista al Corriere della Sera: «Ricucci l’ abbiamo sdoganato perché non fosse cooptato dal centrosinistra e in particolare dal presidente di Banca Intesa Giovanni Bazoli, magari attraverso il finanziere Roman Zaleski». NICOLA ROSSI, economista, ex consigliere di Massimo D’ Alema a Palazzo Chigi, parlamentare Ds: «Ricucci afferma che nel medio periodo ha intenzione di approdare in Borsa. Sarebbe il caso di affrettare questo passo: quotarsi sarebbe un segnale importante, il vero sdoganamento che gli consentirebbe di offrire la massima trasparenza e partecipare quindi a pieno titolo a qualsiasi operazione di mercato». DIEGO DELLA VALLE, industriale calzaturiero: «Ragazzotto». FABIO CERCHIAI, presidente dell’ Ania: «Non trovo fondati i pregiudizi e non capisco considerazioni come quelle espresse da qualche importante industriale. Credo che si debba guardare, fino a prova contraria, con rispetto tutti, trovando sempre sbagliata la cultura del sospetto a priori». DIEGO DELLA VALLE (lo stesso): «Ragazzotto presuntuoso». GIANCARLO ELIA VALORI, presidente della Confindustria del Lazio: «E’ interessante che si affaccino sul mercato figure come Ricucci, che immettono liquidità». CARLO CALLIERI, ex vicepresidente della Confindustria: «J.P. Morgan, all’ inizio della sua carriera, veniva considerato un mezzo bandito. Il capitalismo è fatto così: all’ inizio sei un buzzurro, se segui le regole ti ingentilisci. Capiterà anche con Ricucci». FRANCESCO MICHELI, finanziere: «Il signor Stefano Ricucci, poco più che quarantenne, avrà finito di pagare quando compirà cento anni». VITTORO MERLONI, industriale: «Dove li ha presi i soldi Ricucci, li ha vinti al Lotto?». GIORGIO FOSSA, ex presidente della Confindustria: «Attaccare Ricucci a priori è sbagliato. Io non lo conosco, ma mi è quasi simpatico. L’ attacco ai salotti buoni? I salotti buoni non hanno più nemmeno gli occhi per piangere». DIEGO DELLA VALLE, lo stesso: «Ragazzotto». STEFANO RICUCCI, immobiliarista(?), finanziere(?), segno della Bilancia ascendente Toro, con la consorte Toro ascendente Bilancia (Corriere della Sera del 6 agosto) su sé stesso, in una riunione con giuristi e banchieri: «Aoh! Ma che volete fa’ i froci col culo degli altri?» Alberto Statera