Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  gennaio 24 Martedì calendario

Dopo aver riempito i teatri di tutta Italia con le sue commedie e aver sbancato i botteghini con i suoi film, la comicità di Vincenzo Salemme adesso arriva anche in televisione

Dopo aver riempito i teatri di tutta Italia con le sue commedie e aver sbancato i botteghini con i suoi film, la comicità di Vincenzo Salemme adesso arriva anche in televisione. Lo fa grazie a Raiuno, che si rivolge nuovamente ad un’artista solamente ”prestato” al tubo catodico. Esperimento che fa seguito a quelli più o meno felici effettuati con i cantanti Gianni Morandi, Lucio Dalla e Renato Zero e con l’attore Claudio Amendola, tanto per citarne qualcuno. Salemme era molto che la Rai la corteggiava? «A dire il vero l’azienda non m’ha mai cercato. E’ stato Bibi Ballandi a farlo. Sono tre anni che cerca di fallestire un programma tutto mio e finalmente ci siamo riusciti. Come sarà il suo spettacolo? «La storia è questa. All’Auditorium di Napoli decidono di fare uno show. Solo che sono trent’anni che quel teatro non viene usato per la televisione e sotto il palco nel frattempo si è stabilita una famiglia, la famiglia Salemme appunto, composta da parenti e attori e di cui io sono capofamiglia e capocomico. Il fatto che abitiamo lì sotto fa sì che fuorisciamo dal palcoscenico, come il Vesuvio che erutta, e snoccioliamo il nostro repertorio, contaminando lo show che quindi diventa un misto di varietà classico, reality - ci sono le telecamere nell’abitazione sottopalco dei Salemme - e sit-com. Ha più linguaggi ma il tono è sempre quello della commedia». Nel cast ci sono i suoi colleghi di sempre? «Sì. Famiglia Salemme nasce proprio dal fatto che noi una famiglia lo siamo davvero. Lavoriamo insieme dal 1990. E che ruoli ricoprono? Carlo Buccirosso fa il funzionario della Rai che cerca sempre di ricacciarmi al piano di sotto, Maurizio Casagrande fa come al solito l’Ispettore di Polizia, Nando Paone è un mio fratello picchiatello che attraversa lo studio lanciando i suoi tormentoni, Stefano Sarcinelli è il conduttore ”istituzionale” che affianca la primadonna Hoara Borselli». Già Hoara, come mai ha scelto proprio lei? «L’ho vista l’anno scorso a Ballando con le stelle e dissì a Bibì ”mi piace quella signorina” e quest’anno abbiamo pensato a lei. Devo dire che mi ci trovo molto bene. E’ un soldato, un’ottima compagna di viaggio». Può dirci il nome di qualche ospite? «La prima puntata ci saranno Mike Bongiorno, Massimo Ranieri, Giorgia e Teo Teocoli nei panni di Felice Caccamo». Saranno coinvolti nei vostri sketch? «In qualche modo sì. E non è detto che alcuni personaggi non possano tornare». Ci rivela come ha fatto, solo ventenne, ad entrare nelle grazie del grande Eduardo? «Perché era vecchio e distratto. Scherzi a parte, De Filippo registrava le sue commedie a Cinecittà e un attore, Sergio Solli, mi portò da lui dicendo ”Direttò, stuo guaglione vuole fare la comparsa”. Non so perché ma Eduardo mi guardò e disse ”No, no, gli facciamo dire pure qualche battuta, così piglia la paga da attore”. In quella commedia in effetti dicevo solo una battuta, solo che Pupella Maggio, sentendo come la recitavo, disse ”Eduardo, ma sto guaglione mi pare bravo, perché non gli fai un provino?”. Me lo fece e sono rimasto a lavorare con loro fino al ’92, prima con Eduardo, poi con il figlio Luca, cui devo molto. Luca è una persona molto importante nella mia vita. Fondamentale». Al cinema ha esordito con Nanni Moretti... «Con lui ho fatto solo delle cosettine, ma tanti anni fa agli inizi degli anni Ottanta. La svolta è arrivata a fine Novanta con i miei film. Prima avevo fatto pochissimo cinema. Però ricordo con grande piacere Il tuffo, di Massimo Martella, il mio primo ruolo da protagonista. A quando il prossimo film? «Non lo so. Appena finisco la trasmissione (il 3 febbraio), quattro giorni dopo sarò di nuovo in teatro e rimarrò in tournée fino a maggio. Poi vorrei riposarmi». La carriera Vincenzo Salemme nasce a Bacoli, in provincia di Napoli, il 24 luglio del 1957. Nel 1976, dopo la maturità classica, viene scritturato dalla Compagnia Teatrale di Tato Russo. L’anno dopo si trasferisce a Roma, dove arriva la svolta grazie all’incontro con Eduardo De Filippo, con cui lavorerà per molti anni. Il primo spettacolo da lui scritto, diretto e interpretato lo porta in scena nel ’90 al teatro dell’Orologio di Roma. Da allora è un susseguirsi di di successi. Al cinema il primo ruolo da protagonista è ne Il tuffo (1993) di Massimo Martella, al fianco di una giovanissima Carlotta Natoli. Ma la consacrazione giunge con L’amico del cuore (1998).