Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  gennaio 24 Martedì calendario

BHATTACHARJEE Buddhadeb. Nato a Calcutta (India) il primo marzo 1944. Politico. «[...] il governatore comunista del Bengala occidentale, il marxista che con le sue riforme di mercato sta trasformando Calcutta, il Deng Xiaoping dell’India

BHATTACHARJEE Buddhadeb. Nato a Calcutta (India) il primo marzo 1944. Politico. «[...] il governatore comunista del Bengala occidentale, il marxista che con le sue riforme di mercato sta trasformando Calcutta, il Deng Xiaoping dell’India. [...] comunista dall’età di venti, in gioventù traduttore di Ho Chi Minh, il leader che guidò il Vietnam alla vittoria contro l’America. Il presidente della Confindustria lo presenta con venerazione: ”Ecco l’architetto della nostra rinascita, ecco il politico-modello”. Il governatore è un omino dai capelli candidi. Ha lo sguardo tagliente dietro gli occhiali con la montatura spessa. Indossa il tradizionale abito bianco alla Nehru [...] il suo messaggio alle numerose delegazioni di imprenditori occidentali: ”Il West Bengal è ricco di risorse umane giovani e qualificate, il capitale intellettuale che serve a tutte le industrie basate sulla conoscenza, l’innovazione, la scienza. Noi invitiamo gli investimenti esteri delle multinazionali e li accogliamo a braccia aperte. Dall’industria alle infrastrutture, il capitale straniero qui è benvenuto”.[...] detto anche il Buddha comunista, ha decretato la messa al bando dei 18.000 rickshaw ancora tirati a forza di braccia, gli ultimi taxi umani, e i manovali di questo mestiere antico per protesta hanno bruciato la sua effigie in piazza. Lo accusano di voler fare una pulizia estetica nascondendo i segni della povertà, ma non ha torto quando denuncia il racket dell’accattonaggio. La miseria africana, la fame di massa, è scomparsa con la riforma agraria che ha abolito i latifondi e redistribuito le terre. [...] Il Deng Xiaoping indiano è il tornado che ci voleva. Ai sindacati dice: ”Gli imprenditori sono dietro la prosperità dello Stato, non rovinate il boom industriale che è appena iniziato”. Ai dirigenti dell’amministrazione pubblica dà ordini di ”trattare con fermezza” i dipendenti improduttivi ”senza guardare alle tessere di partito”. riuscito a sbloccare una privatizzazione-simbolo, quella del Great Eastern Hotel, un gioiello decaduto del 1840, albergo di lusso degradato dalla muffa e dai topi sotto la gestione di Stato. I sindacati ne avevano bloccato la vendita per salvaguardare l’occupazione. Lui ha pre-pensionato tutti i dipendenti poi lo ha venduto vuoto, a una catena di lusso. Ha indetto un’asta internazionale per il nuovo aeroporto di Calcutta, osa chiamare i privati perfino dentro la sanità. [...]» (Federico Rampini, ”la Repubblica” 23/1/2006).