Varie, 24 gennaio 2006
BAGHDATIS
BAGHDATIS Marcos Limassol (Cipro) 17 giugno 1985. Tennista • «[...] Un faccione largo, mediterraneo e mediorientale, un tipo che pare uscito da una satira di Luciano, da un vangelo apocrifo. Uno che gioca divertendosi e risponde da dio, creatore di tennis che d’improvviso trasforma il campo in un latifondo e ci semina colpi che non puoi raggiungere. [...] terzo di quattro figli. Anche i due più grandi di casa, Petros e Marinos, giocano a tennis, Zyna, la sorellina, è stata adottata dai Baghdatis quando aveva un anno. Papà Christos, un immigrato libanese tanto innamorato della greco-cipriota Andry da seguirla in Patria e impalmarla, di mestiere vende maglieria. Marcos prende in mano la racchetta a 5 anni, e viene svezzato da un coach di origine ceka sui campi in erba sintetica del Famagusta Tennis Club. A sette anni cambia club, a undici si sposta vicino a Nicosia, la capitale. Per due anni - causa non meglio precisati ”problemi di famiglia” - la deve piantare con il tennis, e si butta sul calcio. Al poster di Pat Rafter si affianca nella sua cameretta quello dell’Apollon di Limassol, la squadra per cui ancora oggi delira. Ma il bimbo è abitato dal talento, a 13 anni è comunque il più forte tennista dell’isola, adulti inclusi. Così - nonostante i lacrimoni di mammà - il bimbo finisce in Francia, parcheggiato da un lungimirante Bollettieri europeo, Patrick Mouratoglu, presso i coniugi parigini Benhaims. La famiglia di adozione, a cui ancora oggi è legato, gli fa sentire meno la nostalgia di casa, la lontananza degli affetti, il bruciore degli inverni parigini. Marcos si fa notare anche da Bob Brett, l’ex coach di Becker, e poco più che quattordicenne debutta in Coppa Davis. Poi viene tutto il resto, a tappe più o meno precoci. [...] A Cipro [...] è un eroe conclamato. Lo hanno eletto Uomo e Atleta dell’anno, dopo la vittoria su Roddick pare che a Limassol e Nicosia siano scattati caroselli e festeggiamenti degni di un Mundial [...]» (Stefano Semeraro, ”La Stampa” 23/1/2006).