24 gennaio 2006
Tags : Radwa. Ashur
Ashur Radwa
• Nata al Cairo (Egitto) il 21 febbraio 1946. Scrittrice. «Una finestra sul Nilo, un ponte, una manifestazione di studenti mitragliata dalle truppe inglesi. Tre elementi che hanno segnato la vita di Radwa Ashur, scrittrice e attivista politica, ancora prima che lei nascesse [...]. Quella casa sul ponte del Nilo era dei suoi genitori, padre avvocato e madre docente universitaria come lei è ora. [...] ”Fin da bambina divoravo libri e giornali, e così scoprii che il 21 febbraio del ’46, sul ponte che vedevo dalla finestra, erano morte decine di studenti che manifestavano per l’indipendenza dall’Inghilterrra, qualcuno si era salvato buttandosi nel fiume. Se mi affacciavo, mi sembrava di vederli. [...] Il grande cantante cieco Sherif Imam stava tenendo un concerto all’università che era occupata da una settimana, e tutti cantavano. All’improvviso, il Rettore ha tolto la corrente e la polizia è venuta a sgombrarci. 15.000 arresti. Mentre venivano portati via, gli studenti continuavano a cantare. Era il 24 novembre 1972”. L’anno dopo, Radwa si trasferisce negli Usa per un dottorato di ricerca sulle letterature africane-americane. Edward Said, amico di famiglia, supervisiona la sua tesi. Su quel periodo di studio, Radwa scrive il suo primo libro, un’autobiografia. Poi troverà nel romanzo storico la sua cifra migliore. ’Ho cominciato a scrivere da bambina - racconta - ma dopo aver letto Cechov ho creduto che il compito fosse troppo arduo. Poi, ho messo in pagina la mia esperienza di studente negli Usa, inserendomi in una tradizione letteraria egiziana che tratta i temi del viaggio di formazione in Europa o in America. Ho descritto la mia esperienza politica in un gruppo di studenti marxisti internazionalisti: africani, arabi, ebrei, latinoamericani, un’organizzazione nata dopo la guerra del ’73. Ero molto attiva all’università. Eravamo solo 7-8 studenti arabi su migliaia, molto interessante”. E siamo al 1977. Sadat rompe con la Lega araba, l’anno dopo riconosce Israele e gli accordi di Camp David, e così l’Urss sbatte la porta. Per Radwa Ashur comincia un periodo nero. ”La mia vicenda personale - spiega - testimonia lo scacco del mondo arabo riguardo alla soluzione del problema palestinese. Nel 1977, mio marito, lo scrittore palestinese Murid al-Barghuti, che avevo sposato contro il parere dei miei genitori, è stato deportato, e per 7 anni non ha potuto tornare in Egitto. Andavo io a trovarlo durante le vacanze. rimasto due anni a Beirut e in seguito a Budapest, dove ha ricoperto la carica di rappresentante della federazione della gioventù palestinese. E poi, per 10 anni, ogni volta che tornava in Egitto, doveva chiedere l’autorizzazione [...] Nel 1995 permettono a mio marito di risiedere in Egitto. [...]”» (Geraldina Colotti, ”il manifesto” 21/1/2006).