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 2006  gennaio 19 Giovedì calendario

Premiata macelleria Fritz Haarmann e soci. HAARMANN, Fritz. Nato a Hannover, in Germania, il 25 ottobre 1879

Premiata macelleria Fritz Haarmann e soci. HAARMANN, Fritz. Nato a Hannover, in Germania, il 25 ottobre 1879. Haarmann era il sesto figlio di una strana coppia. Suo padre, uno scontroso pompiere delle ferrovie, era chiamato dai conoscenti ”Olle il musone”; la madre, di sette anni più anziana del padre, era invalida. Fin da piccolissimo, Fritz diventò il prediletto della madre e crebbe odiando suo padre, preferendo le bambole ai passatempi abituali degli altri ragazzi della sua età. Spedito all’età di 16 anni in una scuola militare, Haarmann fu presto congedato perché mostrava sintomi di epilessia. Tornato a Hannover, fu accusato di molestie su un ragazzino e mandato in un istituto psichiatrico in osservazione, ma scappò dopo sei mesi di permanenza. Successivamente Haarmann si guadagnò da vivere compiendo piccoli reati, il tutto sempre molestando i bambini per gioco. Nel 1900 voltò pagina e si fidanzò con una ragazza del luogo, che però abbandonò per arruolarsi, quando seppe che era incinta. Congedato onorevolmente nel 1903, ritornò a Hannover e riuscì ad avere ragione del padre, che voleva farlo dichiarare malato di mente. Seguì una serie di arresti per furti, truffe, borseggi prima che il padre gli trovasse una sistemazione come proprietario di una rivendita di pesce fritto e patatine. Fritz subito fece man bassa delle risorse dell’attività, ma aveva meno successo quando derubava gli altri. Riconosciuto colpevole di furto in un deposito nel 1914, fu condannato a cinque anni di prigione. Rilasciato in libertà condizionale nel 1918, si unì a una banda di trafficanti e prosperò, lavorando contemporaneamente per la polizia come informatore, presentandosi a volte come detective Haarmann. La città di Hannover, in tempo di guerra, era affollata da rifugiati senza casa e Haarmann poteva scegliere, attirando i ragazzi con l’offerta di un posto dove passare la notte. Tra i primi vi fu Friedel Rothe, 17 anni, i cui genitori appresero che aveva incontrato il detective Haarmann proprio prima che sparisse. La polizia perquisì l’appartamento di Haarmann, che risultò vuoto. Sei anni dopo, egli confessò che la testa mozzata di Friedel, avvolta in un giornale, giaceva sul pavimento sotto il fornello mentre i poliziotti frugavano in armadi e cassetti. Verso la fine del 1918 Haarmann fu condannato a nove mesi di prigione per atti di oltraggio al pudore con un minore. Dopo il rilascio, si diede a frequentare un nuovo ambiente, unendosi a Hans Grans, 24 anni, un protettore omosessuale dedito ai piccoli furti. I due diventarono amanti e soci in affari, e Haarmann aggiunse abiti usati e carne al mercato nero, all’insieme degli articoli rubati che vendeva per vivere. Insieme Grans e Haarmann attuarono un piano di omicidi su vasta scala, per divertimento e per profitto. Ragazzi senza casa che stavano in stazione venivano attirati e successivamente violentati e uccisi da Haarmann (che in seguito raccontò alla polizia che la tecnica omicida comprendeva anche mordere la vittima sul collo). I cadaveri venivano smembrati, venduti come carne di manzo o di maiale, e le parti restanti, prove incriminanti, venivano gettate nel fiume Leine. Grans sceglieva i vestiti prima di sbarazzarsi del resto; una della vittime, a quanto pare, fu eliminata dopo che Grans aveva espresso il desiderio di avere i suoi pantaloni. La polizia di Hannover era stranamente cieca nei confronti dell’attività omicida di Haarmann. In un’occasione, un cliente sospettoso consegnò alla polizia una porzione della carne di Haarmann perché fosse analizzata, e gli ”esperti” dichiararono che si trattava di carne di maiale. Il detective Haarmann richiamò ulteriormente l’attenzione su di sé andando a fare visita ai genitori di un ragazzo di nome Keimes, trovato strangolato in un canale di Hannover, e dicendo in seguito alla polizia che l’omicidio era stato commesso da Grans. Dato che questi era già stato incarcerato per un’altra accusa, la polizia non tenne in alcun conto l’informazione e non si preoccupò mai di controllare il motivo dell’interesse di Haarmann al caso. Il 17 maggio 1924, vicino al fiume Leine fu rinvenuto un cranio umano; un altro venne dissotterrato il 29 maggio, altri due il 13 giugno, ma le autorità di Hannover liquidarono la faccenda come una burla. Il loro atteggiamento cambiò il 24 luglio, quando alcuni ragazzini scoprirono sulla riva del fiume un sacco pieno di ossa umane. Scoppiò il panico, con i giornali che davano notizia di 600 ragazzi scomparsi soltanto nell’anno precedente. Dragando il Leine, la polizia recuperò altre 500 ossa, relative, si ritenne, a 27 vittime. Per combinazione Fritz Haarmann in questo periodo fu arrestato e nuovamente accusato di oltraggio al pudore. Una perquisizione di routine del suo appartamento rivelò la presenza di numerose macchie di sangue, considerate inizialmente come il risultato di un’attività di macelleria abusiva. I detective della omicidi trovarono la loro prima prova concreta quando i genitori di un ragazzo scomparso riconobbero il suo cappotto, indossato ora dal figlio della padrona di casa di Haarmann. In carcere, l’indiziato improvvisamente decise di confessare i suoi crimini fornendo anche particolari cruenti. Alla domanda sul numero delle vittime, Haarmann rispose: «Trenta o quaranta, non ricordo esattamente». Il processo a Haarmann iniziò il 4 dicembre e durò due settimane, con l’imputato che fumava sigari con aria superiore e si lamentava per l’eccessiva presenza di donne in aula. Riconosciuto colpevole di 24 omicidi e condannato a morte, Haarmann fu decapitato il 15 aprile 1925. Grans, suo complice nei delitti, venne condannato a 12 anni di prigione. tratto da: Michael Newton, Dizionario dei serial killer, Newton & Compton