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 2004  dicembre 30 Giovedì calendario

Dodici mesi di ultime parole famose, a partire dal «mai alla Juve» di Capello, Corriere della Sera, 30/12/2004 Ladies and gentlemen, the winner is : Fabio Capello

Dodici mesi di ultime parole famose, a partire dal «mai alla Juve» di Capello, Corriere della Sera, 30/12/2004 Ladies and gentlemen, the winner is : Fabio Capello. Non c’è dubbio, il trionfatore dello sciocchezzaio calcistico del 2004 è lui, l’allenatore della Juventus, anche se l’Oscar gli viene attribuito per una frase che pronunciò con la tuta giallorossa. L’ormai famoso: mai in bianconero del 7 febbraio. «Io alla Juve non ci andrei mai. Rispetto la società bianconera ma a me non interessa andare lì. Dovrebbe essere il sogno di una vita, ma non della mia». Tutti ne abbiamo dette di indimenticabili, in questo bisesto anno 2004, non solo quelli che sono costretti a parlare per via del ruolo che occupano. Perché non si sta più attenti? Proprio per via del ruolo. Come dice Luciano Moggi, in fondo, loro, parlano solo per quelli che in quel momento ascoltano, per interessi importanti ma limitati, particolari, per, detta volgarmente, raccattare consensi nel momento, senza pensare a domani. Senza pensare a chi va a scandagliare le emeroteche in cerca delle frasi tradite per poi rimandarle ai posteri con facile ironia. Dirigenti. Dormire preoccupati: «Deschamps? Qui va di moda il toscano, sigaro e allenatore. Lippi l’allenatore della Juve, non abbiamo nulla da rimproverargli» (L. Moggi, 25 marzo). Resistenza: «La Lega? Non mi ricandido» (A. Galliani). Viva Zapata: «Il Perugia gioca solo se Carraro se ne va» (L. Gaucci, 20 aprile). Coerenza, perbacco: «Sono il primo responsabile degli insuccessi di Corea e Portogallo. Sento il peso di questa responsabilità, ma ringrazio il Consiglio Federale per aver respinto le mie dimissioni» (F. Carraro, 25 giugno). Amleto 2004: «Non mi ricandido alla Federcalcio. Che farò se mi volessero ricandidare? Chi mi conosce bene sa che non rispondo alle domande sulle ipotesi» (F. Carraro, 5 ottobre). Toccarsi: «Carlo, ci tocca andare in finale» (A. Galliani, 12 marzo, alla notizia del sorteggio con il Deportivo L.C.). Dormire preoccupatissimi: «Zaccheroni resta anche se non dovesse arrivare in Champions League» (M. Moratti, 14 maggio). Dormire tra due guanciali. «L’Uefa vigilerà su Svezia e Danimarca» (F. Carraro, 19 Giugno). Tutti al Colosseo: «Creerò una società di gladiatori e saremo la rivelazione del campionato» (P. Lotito, 12 settembre). Insistenza: «La Lega? Non mi ricandido» (A. Galliani). Allenatori. Cultura sportiva: «I vostri sospetti sono ridicoli, non prepariamo la partita con la Svezia per fare 2-2» (M. Olsen, c.t. danese, 21 giugno). Preveggenza: «Ho in valigia molti vestiti e penso di stare qui a lungo, anche dopo l’Europeo» (G. Trapattoni, 7 giugno). Osservatore interessato: «Sognavo l’azzurro, ma non ho gufato» (M. Lippi, 25 giugno). Gufare controvoglia: «Recoba sarà il nostro uomo in più e disputerà la sua miglior stagione» (R. Mancini, 8 luglio). Uno, due o meglio ics: «Il bel gioco ci farà vincere» (R. Mancini, 8 luglio). Do you speak english?: «Mi piacerebbe che si creasse per me una nuova opportunità, soprattutto in Inghilterra, ma ho un altro anno di contratto con la Roma» (F. Capello, 29 marzo). Contare fa male: «Conto di essere l’allenatore dell’Inter anche per la prossima stagione» (A. Zaccheroni, 25 aprile). Giocatori. Anno bisesto, anno funesto: «Vincerà il più forte, cioè la Roma. Voglio scudetto, Europeo e Pallone d’oro» (F. Totti, 4 gennaio). Eppure beve solo acqua minerale: «Sarà il mio Europeo, non sono mai stato così bene» (A. Del Piero, 13 giugno). Lui ci crede, e noi?: «Sono venuto all’Inter per Moratti, non per Mancini» (J.S. Veron, 9 giugno). Compagni di panca: «Lippi antipatico? Come potrebbe? Mi hanno anche detto che è di sinistra» (C. Lucarelli, 16 novembre). Rinascita: «Non sono il simbolo della disfatta bianconera, ora penso solo a rinascere» (N. Legrottaglie, 8 luglio). Ostilità: «A Torino ho trovato un ambiente ostile, ma i tifosi ora mi hanno capito» (N. Legrottaglie, 28 dicembre). Dottori. Forse parlava dei Mondiali del 2006: «Stiamo lavorando per consentire a Pippo Inzaghi di partecipare agli Europei. Salvo complicazioni, tra tre settimane è prevista la ripresa dell’attività agonistica» (S. Giannini, 28 aprile). Sintesi. Buon 2005: «Nel calcio le bugie bisogna dirle dalla mattina alla sera» (L. Moggi, 8 ottobre, davanti a un’immagine di Padre Pio). Roberto Perrone