?, 19 gennaio 2006
Pes Gianluca, di anni 35. Origini sarde, bel moro, labbra carnose, occhi scuri, timido, riservato, faceva il vigilante alla Controlpol nella sede Wind della Montagnola, zona Eur della capitale
Pes Gianluca, di anni 35. Origini sarde, bel moro, labbra carnose, occhi scuri, timido, riservato, faceva il vigilante alla Controlpol nella sede Wind della Montagnola, zona Eur della capitale. Molto legato ai genitori, morta la mamma Elisa lo scorso giugno per un attacco di cuore, viveva assieme al papà Mario, di anni 68, titolare di un negozio di alimentari. Una vita tranquilla divisa fra il lavoro e gli amici, negli ultimi mesi il Pes s’era incupito forse per la fine di una storia d’amore di lunga data con una Francesca dagli occhi azzurri, che cercava di dimenticare cambiando spesso compagnia femminile. Lunedì scorso uscì per incontrare un’Alex alla quale voleva regalare un quadro. Tornando parcheggiò la sua Punto grigia, passò sotto la nicchia con la statuetta della Madonna del garage condominiale dietro la quale spuntò un tizio che gli scaricò addosso una calibro 9 squarciandogli fianco e schiena, non si sa perché. Restò riverso col volto sull’asfalto a rantolare per circa 4 ore prima d’esser notato da un passante. Accanto al corpo due bossoli e una collanina di plastica spezzata. I vicini a spiegare che avevano scambiato gli spari per botti natalizi. Intorno alle 3.30 di martedì 21 dicembre, nel cortile di un palazzo in via dei Georgofili 94, a Roma.