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 2006  gennaio 14 Sabato calendario

Trecento milioni di americani. Il Sole 24 Ore 14/01/2006. New York. Gli Stati Uniti sono pronti a tagliare un nuovo traguardo demografico: tra i bambini concepiti entro fine mese vi sarà il nome di chi, quando nascerà il prossimo ottobre, spingerà la popolazione americana alla soglia storica dei 300 milioni

Trecento milioni di americani. Il Sole 24 Ore 14/01/2006. New York. Gli Stati Uniti sono pronti a tagliare un nuovo traguardo demografico: tra i bambini concepiti entro fine mese vi sarà il nome di chi, quando nascerà il prossimo ottobre, spingerà la popolazione americana alla soglia storica dei 300 milioni. La corsa statunitense è in netto contrasto con il ristagno demografico di molte altre potenze industrializzate, dall’Europa all’Asia: alla crescita vicina allo zero di Paesi come l’Italia e al declino del Giappone, l’America risponde con un aumento della popolazione al ritmo d’una persona ogni 14 secondi. Un risultato che l’ufficio del Censimento di Washington ha ottenuto tenendo conto, in media, dell’arrivo di un neonato ogni otto secondi, di un decesso ogni 12 secondi e dell’ingresso d’un nuovo immigrato ogni 31 secondi. Il nuovo traguardo, preso come metafora, potrebbe diventare il simbolo di un Paese avanzato che da sempre vanta il culto dell’innovazione e del cambiamento. Tanto più che la crescita della popolazione americana ha sicuramente mantenuto il passo negli ultimi decenni: complessivamente gli americani sono già 297 milioni - una popolazione seconda soltanto a Cina e India - e aumentano oggi di quasi l’1% l’anno. Ovvero di 2,8 milioni di persone, pari agli abitanti di una grande città quale Chicago. Il traguardo dei 200 milioni era stato raggiunto 39 anni fa, nel 1967. Mentre per crescere dai cento milioni del 1915 ai 200 milioni erano occorsi 52 anni. L’obiettivo del futuro, quello dei 400 milioni, potrebbe essere nuovamente a portata di mano in meno di 40 anni, nonostante un previsto rallentamento nella marcia della popolazione, soprattutto dopo il 2030. La novità demografica americana non si ferma a fredde statistiche. probabile che il bambino del record nel 2006 incarni il nuovo volto multietnico degli Stati Uniti del 21esimo secolo. Quando nel 1967 la rivista Life diede la caccia in tutto il paese al bambino nato nel momento prescritto, per dedicarvi un servizio fotografico di cinque pagine, la sua scelta di Robert Ken Woo suscitò dubbi e polemiche. Se l’americano "numero 300 milioni" nascerà nella grande provincia americana, non nei tradizionali centri urbani, non rappresenterà invece alcuna sorpresa. possibile che sarà di casa nei sobborghi del sud, oppure in quelli delle regioni occidentali del paese, teatro del più recente sviluppo e dell’immigrazione. Lo stato con il più elevato tasso di natalità - e quindi le migliori chance a rivendicare un contributo decisivo a tagliare il traguardo dei 300 milioni - è la California. E non potrà sorprendere se il nuovo arrivato apparterrà a minoranze etniche: ha forse meno probabilità di nascere da una coppia bianca con antenati anglosassoni e cultura protestante che da genitori ispanici, testimone della crescita irruente delle comunità di origine latinoamericana. Secondo il calcolo delle probabilità è più facile che sia maschio, perché, al momento, in America nascono più bambini che bambine. La sua speranza di vita si allungherà tra gli 85 e i 90 anni. E la sua sarà una vita che dovrebbe trascorrere in un Paese più affollato, ma pur sempre comodo, rispetto alla media odierna di 80 abitanti per miglio quadrato. M.VAL.