Varie, 18 gennaio 2006
MAZZAROLI
MAZZAROLI Silvio Trieste 14 gennaio 1942. Militare. Ha vissuto i primi anni a Pola, lasciata nel ’47. Entra nell’esercito nel ’62, tra gli alpini; diventa il comandante della Brigata Julia. Nel ’91 è addetto militare all’Ambasciata di Belgrado, poi guida il contingente italiano in Mozambico. In Kosovo, nel ’99, è vicecomandante della forza Nato, la Kfor. Nel 2000, critica il governo D’Alema («ci lasciano soli») e viene rimosso dall’incarico in Kosovo in 24 ore. Nel 2004, un veto dell’Udc blocca la sua nomina a consigliere militare a Bagdad. «[...] uno tra i più quotati ufficiali delle nostre Forze armate [...] vicecomandante delle Forze della Nato in Kosovo, dove guidava 37 mila soldati di 36 Paesi diversi, e prima ancora capomissione italiano in Mozambico, alpino venerato dai parà della Folgore, stimato da Wesley Clark come dal ministro della Difesa Antonio Martino [...] All’epoca del governo D’Alema, quand’era vicecomandante della Kfor, in un’intervista al Corriere il generale non le mandò a dire: ”Gli altri contingenti hanno un sistema Paese alle spalle, noi siamo lasciati soli. Gli altri fanno politica estera, noi diamo un ’contributo stimolante’”. Fu rimosso dalla sera alla mattina dal Capo di Stato maggiore Mario Arpino. Wesley Clark protestò, i colleghi militari gli diedero (sottovoce) tutti ragione. Lui rispose come Garibaldi- ”obbedisco” - e accettò l’esilio in Friuli. [...] ”Non è questione di questo o quel governo - dice - ma del modo di concepire la politica estera. Ci mandano in giro per il mondo, ma non mettono a frutto il nostro enorme impegno. Nei Balcani come in Iraq, l’Italia dovrebbe essere coinvolta nel processo di ricostruzione, partecipare all’alta diplomazia, avere un peso. Invece non esercita un’influenza proporzionata al suo gran lavoro [...] La politica italiana non mi piace: troppi voltagabbana, troppi compromessi e fini strumentali”» (Roberto Morelli, ”Corriere delola Sera” 18/1/2006).