la Repubblica 14/12/2005, 14 dicembre 2005
Nelle famiglie italiane si uccide un giorno sì e uno no, in sette casi su dieci la vittima è una donna, in otto casi su dieci l’assassino è un maschio
Nelle famiglie italiane si uccide un giorno sì e uno no, in sette casi su dieci la vittima è una donna, in otto casi su dieci l’assassino è un maschio. Giorno più a rischio il venerdì (116 casi), seguito dalla domenica (110). Il 44,4 per cento degli omicidi domestici (83 casi) avviene al Nord, il 34,2 per cento al Sud (64 casi) e il 21,4 per cento al centro (40 casi). Prima la Lombardia (26 delitti, 13,9%), secondo il Lazio (19 assassinati), poi la Toscana (16), il Veneto, la Campania e la Sicilia (15). Il numero più alto di donne assassinate in famiglia sta nella fascia delle anziane con più di 64 anni (39 vittime, pari al 20,9%). Segue la fascia 35-44 (32, pari al 17,1%). Nella maggior parte dei casi la vittima è coniuge o convivente (72 casi, 38.5%), seguono i genitori (33, 17,6%) e i figli (25, 13,4%). Il movente più frequente è la gelosia, seguito dal raptus susseguente a una lite