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 2006  gennaio 13 Venerdì calendario

Loku Landi, di anni 20. Origini albanesi, faceva il manovale a Roma dove era arrivato da tre anni e mezzo assieme al fratello ventiseienne (morto cadendo da un’impalcatura due anni fa) e al cugino Marjan, sposato e padre di due figli

Loku Landi, di anni 20. Origini albanesi, faceva il manovale a Roma dove era arrivato da tre anni e mezzo assieme al fratello ventiseienne (morto cadendo da un’impalcatura due anni fa) e al cugino Marjan, sposato e padre di due figli. Abitava da solo in un appartamento di periferia sulla Casilina, pensava soltanto ad aiutare i genitori rimasti al suo paese e risparmiava persino sui soldi del caffè. Due sabati fa si lasciò convincere dagli amici a passare una serata in discoteca. Tutti insieme a scatenarsi sulla pista, d’un tratto il Loku azzardò un complimento alla fidanzata di un Tardioli Massimo, di anni 29, orfano di padre, una mamma malata di cuore, patito della Lazio e afflitto dalla recente scomparsa del suo cane. Costui se ne adirò, cominciò a insultarlo e quando vide gli amici del Loku accorrere per aiutarlo gli affondò un coltello nel petto lasciandolo a terra stramazzato. Intorno alle 2.30 di domenica 7 novembre, nella discoteca Palacavicchi di via Ranucci Bianchi Bandinelli 130, a Ciampino, Roma. Mauriello Stefano, di anni 31. Originario di Melito (Napoli), precedenti per furto, ricettazione e spaccio. Legato al clan di un Di Lauro Paolo detto ”Ciruzzo o’ milionario”, latitante, ultimamente s’era deciso a lavorare in proprio. Lunedì scorso uscì assieme a due compari, un Maisto Stefano, di anni 22, incensurato, e Maisto Mario di anni 31, pregiudicato (che erano cugini). Forse dovevano incontrare qualcuno per un chiarimento. Di fatto alcuni tizi accolsero i tre con un colpo di pistola in piena faccia, sistemarono due corpi avvolti nel cellophane sul sedile posteriore della Punto bianca del Mauriello, e chiusero l’ultimo nel bagagliaio. Il mattino dopo qualcuno chiamò il 113 per segnalare l’auto. Intorno alle 13 di martedì 9 novembre, in via Cupa Perilli, rione Scampia, a Secondigliano, Napoli.