13 gennaio 2006
Carlomagno Donato, di anni 77. Lucano, pensionato, sposato a una Rossini Maria, di anni 76, dalla quale aveva avuto cinque figli
Carlomagno Donato, di anni 77. Lucano, pensionato, sposato a una Rossini Maria, di anni 76, dalla quale aveva avuto cinque figli. Abitava con la consorte in una casetta isolata in mezzo ai monti poco distante da Rivello (Potenza). Martedì scorso ebbero la porta sfondata da un M.P., di anni 40, brigadiere, corpo massiccio, un metro e novanta d’altezza, una moglie, due figli, un debole per il gioco d’azzardo e molti debiti. Costui entrò chiedendo denaro e gioielli. I coniugi risposero che proprio non potevano soddisfare le sue richieste. Quello se ne indignò e cominciò a picchiarli rincorrendoli per tutta casa. Il Donato, legato mani e piedi con un cavo del telefono strappato dalla presa, s’accasciò sul pavimento della cucina con un’emorragia provocata da un pugno nell’occhio. La Maria, accanto a lui col femore spezzato, restò a lamentarsi alcune ore prime che il suo cuore smettesse di battere. Racimolate poche centinaia di euro, il brigadiere uscì e chiamò il 118 da una cabina dicendo che un uomo aveva bisogno d’aiuto in un’abitazione in fondo alla località Loceto. I colleghi, che riconobbero la sua voce, l’acciuffarono il giorno seguente a Roma, dove s’era recato, disse alla moglie, per sbrigare delle commissioni. I due cadaveri furono ritrovati al mattino dalla figlia Domenica, allarmata dal telefono che squillava a vuoto. La sera di martedì 9 novembre, nella contrada Cammartino, a Rivello, Potenza.