Edmondo Berselli la Repubblica, 28/10/2004, 28 ottobre 2004
Il culo di Prodi, la Repubblica, 28/10/2004 «Come tutti i fenomeni meravigliosi, come un monstrum smisurato e stupefacente, come un prodigio preternaturale, una chimera, una fenice, una cometa, il C
Il culo di Prodi, la Repubblica, 28/10/2004 «Come tutti i fenomeni meravigliosi, come un monstrum smisurato e stupefacente, come un prodigio preternaturale, una chimera, una fenice, una cometa, il C. di Prodi è un Ente largamente imprevedibile: tanto più che in questa situazione bizzarra non reca grandi vantaggi al suo detentore, se non di immagine. Certo, gli evita il disturbo di dover scendere in piazza il 6 novembre contro una Finanziaria inesistente; ma soprattutto lascia nelle grigie stanze brussellesi esecrate dai Galli della Loggia, nelle algide sfere tecnocratiche a cui si oppose Tremonti, nella Forcolandia ipergiuridica maledetta da Bossi, la traccia di un dono magico e imprendibile. Un segno dei tempi. Un presagio. [...] Il dono del mago Romano esiste da tempi immemorabili, eppure ricordati religiosamente dai fedeli: i compagni del liceo gli sfregavano la nuca prima delle interrogazioni, convinti che il contatto con gli spigoli vivi della blindatura cranica di Prodi fossero una garanzia di fronte a qualsiasi insegnante. Si sa che all’Augustinianum, il collegio dell’Università cattolica dove il futuro leader del centrosinistra era arrivato per concorso, i suoi compagni di corso Tiziano Treu e Giovanni Maria Flick ripetevano lo stesso gesto fiduciosi che la sfregatina avrebbe favorito il superamento di qualsiasi esame». Edmondo Berselli