12 gennaio 2006
Albino Salvatore, di anni 17. Napoletano, ben avviato sulla strada della delinquenza secondo la tradizione di famiglia, precedenti per furto e ricettazione, abitava coi suoi in via Salvator Rosa, strada di passaggio che collega il bel quartiere del Vomero al cosiddetto Cavone, noto territorio di spaccio
Albino Salvatore, di anni 17. Napoletano, ben avviato sulla strada della delinquenza secondo la tradizione di famiglia, precedenti per furto e ricettazione, abitava coi suoi in via Salvator Rosa, strada di passaggio che collega il bel quartiere del Vomero al cosiddetto Cavone, noto territorio di spaccio. Negli ultimi tempi s’era dato arie da duro per sottolineare la distanza dal fratello Franco, di anni 33, che dopo l’arresto nel giugno scorso s’era pentito. Due venerdì fa non trovò niente di meglio da fare che sgraffignare il motorino della quattordicenne figlia di un piccolo boss locale. Tutto contento della sua bravata, si piazzò poi ad aspettare gli amici davanti al solito bar vicino casa, nonostante la pioggia. Quando ormai s’era rassegnato a non veder nessuno, arrivarono due tizi che gli piantarono un proiettile nella spalla, per fargli saltare la testa quando stramazzò a terra. Nei giorni seguenti circolò voce che la ragazzina derubata avesse chiesto vendetta al padre. La sera di venerdì 15 ottobre, in piazzetta Cesarea, Napoli.