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 2004  ottobre 15 Venerdì calendario

Rocco va in Europa e parla: ecco come, l’Unità, 15/10/2004 Ecco ampi stralci dell’audizione di Rocco Buttiglione, designato commissario europeo, alla Commissione Libertà, giustizia e diritti (’Libe”) dell’Europarlamento

Rocco va in Europa e parla: ecco come, l’Unità, 15/10/2004 Ecco ampi stralci dell’audizione di Rocco Buttiglione, designato commissario europeo, alla Commissione Libertà, giustizia e diritti (’Libe”) dell’Europarlamento. Tre ore di domande, di polemiche e di risposte in un clima tranquillo. Poi, il voto: la commissione ha respinto, con un voto di differenza, la prima risoluzione che accoglieva la candidatura di Rocco Buttiglione quale commissario europeo a giustizia, libertà e sicurezza. E ha bocciato anche la seconda mozione (con 28 voti contro e 25 a favore) che proponeva di confermarlo quale vicepresidente, ma di cambiarne il portafoglio. Non avendo raggiunto la maggioranza su nessuna delle due opzioni Buttiglione è stato bocciato dall’Europarlamento. Kathaline Buitenweg (parlamentare olandese, gruppo dei Verdi): «Signor Buttiglione, alcune delle sue opinioni sono in diretta contraddizione con la legge europea. Ad esempio, la discriminazione in base agli orientamenti sessuali è vietata e lei ha detto che l’omosessualità è un peccato ed è segno di disordine morale. Vorrei sapere come possiamo aspettarci che lei si batta per queste cose? E può fornirci uno specifico esempio di come intende ottenere il suo obiettivo?». Buttiglione: «Debbo ricordare un vecchio e forse non completamente sconosciuto filosofo, un certo Emmanuel Kant di Koenigsberg, il quale fece una chiara distinzione tra morale e legge. Molte cose possono essere considerate immorali ma non debbono essere vietate. Quando facciamo politica non rinunciamo al diritto di avere altre convinzioni e io ho il diritto di pensare che l’omosessualità sia un peccato, ma la cosa non ha alcun effetto sulla politica a meno che io non dica che l’omosessualità è un reato. Allo stesso modo lei è libera di pensare che io sono un peccatore riguardo alla maggior parte delle cose della vita senza che questo abbia alcun effetto sui nostri rapporti di cittadini. Direi che ritengo una errata valutazione del problema pretendere che tutti la pensino allo stesso modo su questioni morali. Possiamo costruire una comunità di cittadini anche se su alcune questioni morali abbiamo opinioni differenti. La questione è piuttosto la non discriminazione. Lo stato non ha il diritto di mettere il naso in queste cose e nessuno può essere discriminato in base agli orientamenti sessuali o all’appartenenza ad un sesso piuttosto che all’altro. Questo è scritto nella carta dei diritti fondamentali, è scritto nella Costituzione e mi sono impegnato a difendere la Costituzione». Marek Bogdan Pek (parlamentare polacco, gruppo Ind/Dem): «Grazie presidente. Mi auguro che ciò d’ora innanzi sia normale in questa commissione. La mia prima domanda è semplice e gradevole: ritiene che il matrimonio sia l’unione tra un uomo e una donna o qualcosa altro? La mia seconda domanda è leggermente più delicata: attualmente il superstato europeo in via di costruzione mediante la costituzione è un qualcosa che viene edificato sui diritti umani imposti da una minoranza. Sono queste fondamenta solide per l’Europa del futuro o abbiamo bisogno che qualcosa di meno legato ai tempi ci tenga uniti come è accaduto in passato nella storia dell’umanità?». Buttiglione: «Sono molto lieto di ascoltare la lingua polacca qui nel Parlamento europeo. La mia personale opinione sul matrimonio è più che nota. La parola ”matrimonio” viene dal latino ”matrimonium” che significa protezione della madre e quindi la famiglia esiste per consentire alle donne di avere dei figli e di avere la protezione dell’uomo che si prende cura di loro, questa è la tradizionale visione del matrimonio che io difendo. Non credo che sia particolarmente rilevante in questo campo perché la definizione del matrimonio rientra nelle competenze degli Stati membri. Quindi che io la pensi in un modo o nell’altro, non vi sono conseguenze pratiche. In ogni caso questa posizione è accettata oggi da 22 Stati membri su 25. Non è una questione di competenza dell’Unione, ma degli Stati membri, e deve rimanerlo secondo il principio della sussidiarietà. Quindi è una questione filosofica ma non di discussione politica. Quanto alla costituzione ritengo si basi sui diritti umani e sui diritti della persona umana. E ciò corrisponde alla migliore tradizione europea. Non appoggerei il giudizio secondo cui sarebbe un tradimento della grande tradizione europea. C’è un filo che va da Socrate al Cristianesimo, all’Illuminisino e arriva al punto in cui ci troviamo oggi». Michael Cashman (parlamentare britannico, Gruppo Pse): »Debbo dire che alcune delle sue affermazioni sull’omosessualità mi preoccupano non poco, ma preferisco giudicarla dai fatti piuttosto che dalle parole. Lei ha detto prima a Mr. Buitenweg che lo Stato non ha il diritto di ficcare il naso in questioni che riguardano gli orientamenti sessuali. Come può allora spiegare il fatto di aver presentato un emendamento alla Convenzione da cui nasce la Carta dei diritti fondamentali, che cerca di escludere dal contesto dei motivi alla base della non discriminazione proprio gli orientamenti sessuali?». Buttiglione: «Si tratta chiaramente di un emendamento che dice che nel definire il principio di non discriminazione, tale principio non si applica ad una serie limitata di casi, nella fattispecie quelli enumerati. Questo principio è estensibile, andrebbe applicato a diversi casi, ed io non pensavo che sarebbe stato riferito in particolare agli omosessuali. Ad ogni modo, ciò rientra in una discussione già conclusa. Non dubito che se avesse scritto la Costituzione da solo, avrebbe scritto una Costituzione diversa oppure una diversa Carta dei diritti umani. E se fossi stato io a scrivere in prima persona la Carta dei diritti umani o la Costituzione, avrei scritto una Carta o una Costituzione diverse. Questa però è la Costituzione che abbiamo scritto insieme. E questa è la Costituzione che ci vincola tutti, che io intendo vivere; questa è la Costituzione e la Carta dei diritti umani che intendo difendere». Michael Cashman: «Ciò è estremamente importante, perché la dobbiamo giudicare sulla base delle sue azioni. Da un lato Lei ha detto di ritenere che lo Stato non debba ingerirsi su questioni che riguardano la non discriminazione degli omosessuali. Però Lei ha cercato di liquidare proprio quella questione. Quindi noi abbiamo una Carta dei diritti fondamentali che Lei non condivide». Buttiglione: «Devo negarlo con forza. Ho detto chiaramente che questa è la Carta che abbiamo stilato insieme e che difenderò, che intendo difendere. Quanto alle ragioni per cui vi ho apportato un emendamento, ne ho dato spiegazione. Lei può condividerle o no, comunque ritengo che la mia risposta sia stata chiara». Sophia In’t Veld (parlamentare olandese, Gruppo Adle): «Commissario designato, in questa sede non siamo interessati solamente alla Sua idoneità alla carica di Commissario, bensì anche se Lei sia idoneo per quella specifica area di competenza. Ora, Lei ha formulato alcune osservazioni sulle donne e sull’omosessualità e ha espresso il Suo personale punto di vista che a Suo dire non influirebbe sulla Sua attività politica. Tuttavia, mi ha sorpreso non poco sapere che Lei ha approvato insieme ad altri determinate leggi o si è rifiutato di approvare determinati articoli di legge sui quali non era d’accordo. Pertanto, non può affermare che il diritto costituzionale riguardante i diritti fondamentali ci tutelerà appieno. Non basta. Come Commissario, deve cercare attivamente di creare un corpus legislativo idoneo. Ha qualche progetto specifico per i prossimi cinque anni in direzione del potenziamento del ruolo delle donne e della tutela degli omosessuali? Saremmo curiosi di vedere se si tratterà dì un quinquennio di progresso o di un quinquennio di impasse». Buttiglione: «Io sono contro la discriminazione, credo che ogni essere umano debba godere dei medesimi diritti, che si tratti di omosessuali o eterosessuali, o chiunque altro. [...] Penso che i diritti degli omosessuali vadano difesi sulla stessa base dei diritti di tutti gli altri cittadini europei. Se esistono problemi specifici riguardanti gli omosessuali, sono pronto a prenderli in considerazione. Se Lei mi dice, per esempio, che esiste una particolare concentrazione di violenza nei confronti degli omosessuali, sono pronto a considerare l’ipotesi di una legislazione specifica che miri a tutelare gli omosessuali nei confronti di una tale violenza e per garantire maggiormente agli omosessuali il diritto all’uguaglianza. Ma non accetterei l’idea che gli omosessuali siano una categoria a parte, e che la difesa dei loro diritti debba aver luogo su una base diversa da quella di tutti i cittadini europei. Leggermente diversa è la questione riguardante le donne. Penso che dovremmo avere dei progetti specifici per le donne. Mi preoccupa il fatto che in Europa nascano troppo pochi bambini. Questo è uno dei problemi maggiori che ci troviamo di fronte. E penso che noi tutti dovremmo soffermarci sulle condizioni di vita delle donne magari con un uomo, delle donne oggi, con un onere troppo gravoso senza che sia dato loro un sostegno adeguato. un argomento che intendo sollevare». Jean-Louis Bourlanges (presidente comm. parlamentare francese, gruppo Adle): «Lei parlava di difesa degli omosessuali su una base diversa e ci ha espresso il suo punto di vista in merito. Ora, cosa intende dire quando parla di atteggiamento cui lei sarebbe contrario?». Buttiglione: «Difenderei la Carta, vale a dire il principio di non discriminazione sulla base degli orientamenti sessuali, significando con ciò che non è lecito avere una qualsiasi posizione discriminatoria sulla base degli orientamenti sessuali in qualsivoglia sfera vitale. Tutti indistintamente i cittadini europei dovrebbero godere degli stessi diritti».