12 gennaio 2006
Catapano Rosaria, di anni 63. Originaria di Lucera (Foggia), casalinga, due figlie già sposate, dolce, riservata, viveva a Torino col marito Terlizzi Raffaele, di anni 71, operaio Fiat in pensione, al secondo piano di una palazzina signorile a due passi dallo stabilimento Mirafiori
Catapano Rosaria, di anni 63. Originaria di Lucera (Foggia), casalinga, due figlie già sposate, dolce, riservata, viveva a Torino col marito Terlizzi Raffaele, di anni 71, operaio Fiat in pensione, al secondo piano di una palazzina signorile a due passi dallo stabilimento Mirafiori. Coppia modello, i due stavano insieme da quasi quarant’anni. Unica preoccupazione della Catapano la depressione che il consorte coltivava da circa tre lustri, mai rassegnato alla cassa integrazione, aggravato dopo la recente scomparsa di fratello e sorella, fomentato dalle beghe coi vicini (che secondo lui facevano mille dispetti: sputi sulla porta, gomme squarciate, immondizia nella buca della posta). Lei cercava di tranquillizzarlo e più volte aveva tentato di convincerlo a vedere uno psicologo. Lui non voleva saperne e preferiva tenere in tasca pistola e due caricatori per ogni evenienza. Martedì scorso lo prese sottobraccio per portarselo al mercato a fare la spesa, entrarono in ascensore, vide la porta aprirsi e uscì per prima mentre il Terlizzi, senza sapere perché, le puntò la canna della alla nuca per farle saltare la testa. Poi chiamò dal cellulare i carabinieri che lo rintracciarono in 9 minuti a pochi isolati da casa. Intorno alle 9.30 di martedì 12 ottobre, al numero 49 di via De Canal, zona Mirafiori, Torino.