Varie, 12 gennaio 2006
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Leveque Pierre
• Chambéry (Francia) 11 agosto 1921, Parigi (Francia) 5 marzo 2004 • «Uno dei “grandi vecchi” della storia greca. Per il largo pubblico italiano egli è soprattutto l’autore della fortunata sintesi einaudiana L’avventura greca: un libro che è importante per l’equilibrio tra archeologia, storiografia, letteratura. Ma probabilmente è Clistene ateniese il suo saggio più innovativo e durevole. Scritto insieme all’allievo (a sua volta divenuto poi un maestro) Vidal- Naquet, Clistene ha rinnovato la visione della democrazia ateniese. Entrare nella cittadella accademica “sorboniana” non è facile, ancor meno lo era trenta o quaranta anni fa. Lévêque rimase “bloccato” in provincia, nella bellissima Besançon, patria di Victor Hugo e di Charles Weiss. Divenne rettore (“presidente”) di quella università e seppe costruire con tenacia ed eleganza (impareggiabile la sua ironia, e auto-ironia) qualcosa di molto durevole: non solo il Centro di storia antica di cui furono emanazione i Dialogues d’Histoire ancienne ma anche il “Gruppo di ricerca internazionale sulla schiavitù nel mondo antico”, che mise in collegamento Est e Ovest in anni di non facile comunicazione. Furono con lui al lavoro in questo “gruppo” papirologi polacchi come la Biezunska, storici italiani come Giuseppe Nenci, esponenti di un’altra e fortunosa generazione come Mario Attilio Levi e “nuovissimi” come gli archeologi e storici che si raccoglievano intorno all’Istituto Gramsci (allora, alla metà degli anni Ottanta, molto attivo). Lévêque, insieme con la sua compagna di vita e di studi Monique, ha anche portato all’attenzione degli “antiquisants” francesi alcune esperienze italiane, tra l’altro i “Quaderni” di Gramsci. Ma era ben lontano dall’eurocentrismo» (Luciano Canfora, “Corriere della Sera” 9/3/2004).