11 gennaio 2006
Tazzini Giampaolo, di anni 49. Ligure, capelli radi, baffi folti, lavorava per una ditta di pulizie nell’ospedale di Sarzana assieme alla moglie Angela, di anni 44
Tazzini Giampaolo, di anni 49. Ligure, capelli radi, baffi folti, lavorava per una ditta di pulizie nell’ospedale di Sarzana assieme alla moglie Angela, di anni 44. Un matrimonio che andava avanti in armonia da un quarto di secolo, i due avevano avuto pure il figlio tanto atteso, Davide, di anni 5. Di recente erano riusciti a raggranellare i soldi per comprarsi un appartamentino col mutuo e s’erano trasferiti alla periferia di La Spezia in uno stabile con giardino per due famiglie: accanto, un Di Mattia Franco, anni 56, ex ferroviere, una depressione per una storia d’amore finita male, abitava assieme alla madre vedova di anni 86. Mercoledì, il Tazzini passò la serata con figlioletto e consorte e finirono a dormire tutti e tre nel lettone. Nel cuore della notte sentì una scossa, un gran boato e finì schiacciato sotto le macerie. Nella casa adiacente il Di Mattia seduto in cucina col gas aperto, forse tentando il suicidio, veniva soccorso per raggiungere l’ospedale tutto bruciacchiato e restare senza una gamba. Verso le due di mercoledì 22 settembre, al numero 224 di via Fermi, località Prati di Vezzano, La Spezia.