11 gennaio 2006
Sette Giovanni, di anni 45. Originario di Lendinara (Rovigo), diversi precedenti alle spalle, era uscito di prigione un anno e mezzo fa e s’era fatto spedire in una comunità in Sardegna dalla quale era scappato da una ventina di giorni
Sette Giovanni, di anni 45. Originario di Lendinara (Rovigo), diversi precedenti alle spalle, era uscito di prigione un anno e mezzo fa e s’era fatto spedire in una comunità in Sardegna dalla quale era scappato da una ventina di giorni. Un sabato sera a ciondolare in giro senza aver niente da fare, volle racimolare qualche soldo improvvisando una bella rapina assieme a un amico suo. Sgraffignata una Peugeot 306 nei pressi di Rovigo, puntò verso una rinomata trattoria della zona, tale ”Da Gianni”, piatti tipici e cucina familiare. L’auto parcheggiata vicino all’ingresso posteriore, i due aspettarono finché l’ultimo cliente lasciò il locale e sgattaiolarono dentro passando dalla porta della cucina. Trovarono un Marco, di anni 33, figlio del padrone, che stava di spalle ad armeggiar tra i fornelli. Quello non s’accorse del Sette che passò per raggiungere il bancone, ma bloccò il suo complice picchiandolo con una mazza di scopa. Il Sette intanto s’era trovato davanti il proprietario, un Razza Vincenzo, di anni 57, la di lui moglie Fabiana e la fidanzatina del loro pargolo, Sara. Chiese i soldi della cassa agitando la pistola in aria, poi la usò di calcio sulla testa del Razza che faceva resistenza. Con lui s’azzuffò fino a raggiungere la cucina, dove quello acchiappò dal tavolo il coltello usato per l’ananas e glielo affondò nella pancia. Il tempo di trascinarsi fino all’auto e s’accasciò a terra. Pochi minuti prima dell’una di domenica 12 settembre, in una trattoria in via Colli Storici a Desenzano del Garda, a pochi chilometri da Solferino e San Martino, Brescia.