Varie, 11 gennaio 2006
SCHMIDT
SCHMIDT Helmut Amburgo (Germania) 23 dicembre 1918. Politico. Capo del governo di Bonn dal 1974 al 1982, il nome di Schmidt resta legato allo strappo del 1979, quando superando una forte opposizione all’interno della Spd, approvò la scelta degli euromissili nell’Europa occidentale. Socialdemocratico dal 1946, Schmidt è stato però un continuatore del cristianodemocratico Konrad Adenauer, non soltanto per il suo filoamericanismo, ma anche per essere stato interprete dell’asse europeo franco-tedesco. Dopo aver lasciato la politica attiva, Schmidt ha scritto tanti libri ed è stato coeditore di Die Zeit. Va ricordato il suo debito verso il filosofo Karl Popper con il quale ha condiviso anche la denuncia della televisione invadente • «[...] è entrato nel Bundestag nel 1953. Era il momento del boom economico. ”Questa è un’esagerazione. La parola boom è americana e significa una situazione di surriscaldamento congiunturale”. Ma fu l’inizio del lancio dell’economia. [...] ”Prima di entrare nel Bundestag, ero direttore dell’ufficio per il traffico presso l’autorità per l’economia e il traffico di Amburgo. A quei tempi per ogni nuova costruzione in un cantiere navale avevamo bisogno dell’approvazione degli alleati. A causa del boom economico. Questa è stata effettivamente sempre una assurdità. Ma la vitalità di allora non può essere paragonata con quella odierna, sia per quanto riguarda le persone comuni sia quelle di rilievo [...] Nella mia vita non ho mai sofferto di complessi di inferiorità. Naturalmente sono sempre stato consapevole che gli americani, sotto ogni riguardo, sono cinque volte superiori a noi. Ma questo non significa che il nano si avvicina al trono pieno di umiltà, quando parla con un americano [...] Il rapporto era amichevole, il che non esclude diversità di opinioni e di interessi. Nel campo della difesa, per esempio, io sono stato quello che ha terminato nel 1976 i pagamenti dei tributi. Abbiamo comunque sempre pagato i costi dell’occupazione” [...] è entrato nella rifondata Spd nel 1946. Che cosa ha spinto un giovane di 27 anni a entrare nel partito? ”In realtà l’avevo già deciso nel 1945, per essere preciso, ma sono entrato solo più tardi. [...] dall’aprile all’agosto 1945 mi trovavo in un campo inglese di prigionieri di guerra in territorio belga. Lì ho conosciuto alcuni prigionieri più anziani, dai quali ho imparato una quantità enorme di cose. Uno di questi era Hans Bohnenkamp, un socialista religioso, che mi ha fatto diventare socialista” [...]» (’Corriere della Sera” 8/1/2006).