Stefania Berbenni Panorama, 16/09/2004, 16 settembre 2004
Torna Valerione Merolone e «c’è una palpabile curiosità al riguardo», Panorama, 16/09/2004 Otto anni e 12 chili fa Valerio Merola, romano, classe 1955, era conosciuto da: i frequentatori dei concorsi di bellezza tipo ”Miss seno”, i cultori di ”Bravissima”, le mille fanciulle che con lui si erano accoppiate, pare felicemente e nei posti più disparati, dal pied-à-terre milanese a cofani d’auto
Torna Valerione Merolone e «c’è una palpabile curiosità al riguardo», Panorama, 16/09/2004 Otto anni e 12 chili fa Valerio Merola, romano, classe 1955, era conosciuto da: i frequentatori dei concorsi di bellezza tipo ”Miss seno”, i cultori di ”Bravissima”, le mille fanciulle che con lui si erano accoppiate, pare felicemente e nei posti più disparati, dal pied-à-terre milanese a cofani d’auto. In tutto, un paio di milioni di italiani. Gli altri 56 scoprirono Valerio Merola nel ’96 e non per l’inchiesta che lo coinvolse, la cosiddetta Vallettopoli [...], ma per la linea difensiva scelta dal suo avvocato: poiché superdotato è innocente. La matematica non è un’opinione e neppure la volumetria: nessuna signorina avrebbe potuto avere rapporti se non consenziente. Nascita del «Merolone». Il macropenico proprietario, dopo tre anni di «dorato esilio a Cuba» (parole sue) e otto di assenza dal video, si ripresenta in tv. Nudo, salvo la parte famosa occultata da un pudico costume da bagno, indispensabile per chi partecipa all’’Isola dei famosi”. Merola è uno dei 12 concorrenti della nuova edizione [...]. L’esordio dell’intervista è stato: per favore non chiamatemi «Merolone», cosa pretende? «Che ne direbbe di Valerione? L’one c’è sempre, la sostanza rimane, non si tocca, one è sempre one. Che vorrei essere sdoganato anch’io, l’etichetta del superdotato mi sta stretta». Ma non è stata la stampa ad avere scelto la linea difensiva di basso profilo... «Non rinnego niente, io ci ho giocato sul Merolone...» Non solo, ha fatto anche un po’ di soldi: i libri, il marchio depositato... «Se avessi voluto guadagnarci veramente, avrei accettato le proposte arrivate a fine ’96». Tipo? «Film sexy, anche hard. E prodotti legati al sesso, ingrossanti, potenziatori di virilità... [...]». E lei invece, niente! «Mi hanno offerto 300 milioni per pubblicizzare una linea di virilizzanti. Quanti avrebbero detto di no al mio posto?». E lei perché l’ha fatto? «Pensavo al dopo e mi chiedevo: ”Per quanti anni ancora sarò soltanto Merolone?”». Sa che non è convincente in versione viola mammola: perché pensa l’abbiano chiamata a ”L’Isola”? «Hanno avuto coraggio Simona Ventura, Giogio Gori (anima della Magnolia, ndr) e Massimo Ferrario, direttore di Rai 2, a scritturarmi perché io sono un personaggio scomodo». Sempre per colpa di quella esagerazione là? «L’Italia è un Paese bigotto, la mia storia ha avuto una forte eco». Però le telecamere mireranno al sotto-ombelico, non crede? «Il costume bagnato, certo. Un bel primo piano del Merolone l’ho messo in preventivo: continuo a essere ironico sull’argomento. C’è curiosità palpabile a riguardo». Sempre per rimanere in tema di «palpabile», farebbe sesso con Ventura? «Una bellissima donna, ha grinta, la vedo come amica perfetta, complice». E se fosse lei a reclamare un incontro ravvicinato? «Ne sarei lusingato, ma col bel marito che ha non credo abbia bisogno di me». Misure a parte, si dice che a letto lei ci sappia fare. Qual è la formula Merola? «Essere altruista. Dare piacere e avere molta molta fantasia». Non ci lasci così nel vago... «Invento molte cose, i posti, i modi, mai nulla di meccanico. Se poi c’è qualche dote in più di natura, meglio, no?» E torniamo sempre al Merolone... Quando è partito per Cuba, nel ’98, mille erano le sue donne certificate. E ora? «Il numero è salito, ma non nella progressione dei primi anni. Sono molto cambiato, allora ero un’altra persona. A Cuba il rapporto col sesso è più naturale, un po’ di donne le ho avute, però mi sono anche fidanzato». Fine del Merolone per la collettività? «Sono fedele. Lo sono sempre stato, pur facendo una vita libera. Se stavo con una donna, non andavo a letto con altre». Però nel libro Diavolo di un angelo non ci ha risparmiato niente in quanto a dettagli, compresa la storia con Bianca Berlinguer. «Ero un’altra persona, l’ho già detto». Non è che sta semplicemente ripulendosi l’immagine? «Ho accettato ”L’isola” e non altri reality perché in quelle condizioni uno non può barare: viene fuori la vera natura della persona». La sua com’è? Più vicina a Walter Nudo o ad Adriano Pappalardo? «Al primo. Sono socievole, non amo gli eccessi di rabbia o protagonismo». Nel look è diverso. Cosa ha fatto, culturismo? «Ho incontrato un guru del fitness, Massimo Spattini: palestra, alimentazione calibrata, integratori...». Estrogeni? «Niente. Meglio, il tortino Merola». E cosa sarebbe? «10 albumi, un tuorlo, 2 cucchiai di fiocchi d’avena, mezzo di farina e di dolcificante. Frullare l’impasto, mettere in padella, cuocere e mangiare accompagnato da doppio espresso». Un tempo c’era il famoso ovetto sbattuto. A lei ne occorrono dieci, tutto in proporzione? «Il mio corpo ha bisogno di questo. E di tre sedute in palestra, 45 minuti di footing la mattina. Nel ’96 pesavo 83 chili, oggi 95 su un metro e 92 di altezza. Ma non ho un filo di grasso». Lo sa che in versione Hulk diventerà l’icona dei gay? «Altra cosa messa in preventivo». Qualcuno dirà che dopo la scorpacciata di donne si è convertito: la replica? «Mentre sul tema Merolone c’erano prove e controprove, non c’è al mondo nessuno che possa annoverarmi fra gli omosessuali. Verso cui non ho alcun pregiudizio, intendiamoci». Si è messo in forma per cosa? «Perché sto bene. Non mi guardo allo specchio e dico ”quanto sono bello”». Si è mai detto «quanto sono fortunato»? «Sì, mai avuto problemi con le donne». Quando era l’altro Merola, champagne, fuoriserie e pied-à-terre, è mai stato anche gigolò? «Mai amore mercenario». Neanche regali dalla cinquantenne di turno? «Né appartamenti, né auto, né orologi. Neanche un motorino di serie B. I regali li ho sempre fatti io alle donne». Dicono che avesse cassette porno nel suo appartamentino, quando era meno sano e più mascalzone. « come se Michael Schumacher avesse un camion in garage invece della Ferrari. Avevo già in casa quello che serviva, i film porno sono da dilettanti». Serve un fisico bestiale sull’Isola o nella vita? «Sempre: per sopravvivere all’ipocrisia dell’ambiente dello spettacolo come alla penuria di cibo del reality». Si è domandato perché l’hanno «esiliata»? Collettiva invidia del pene? «Il successo bisogna sempre farselo perdonare, diceva qualcuno». Anche il priapismo esibito, non crede? «Forse». Soprattutto nel paese del gallismo e del celodurismo politico. «Sesso e potere muovono tutto». L’ha già detto Friedrich Nietzsche ... Prima si è accreditato come manager di se stesso, poi monogamo, salutista, ora anche filosofo. Dove vuole arrivare? «Al Merolone dimenticato...». Utopico, non le pare? «Ci proverò a ”L’Isola”». Cosa le fa più paura dello stato di naufrago catodico? «Che si sbricioli il Merola di adesso. Perché se sono così, un po’ Tarzan, è soprattutto per l’alimentazione. Tante proteine. Mi mancherà il mio tortino, il caffè». Che le si sgonfino tutti i muscoli? Fine dell’extralarge? «In un certo senso». E le tre sedute in palestra, da cosa verranno sostituite? «Da flessioni e sospensioni ai rami...». E se le venisse voglia di fare sesso mentre è sull’isola? «Sto preparandomi all’astinenza forzata, meditando. E poi col poco cibo che ci daranno, c’è poco da far sesso». La storia della meditazione è uno scherzo? «Solo un po’. Sono meno fisico e più testa». Stefania Berbenni