Vincenzo Cerami, Il Sole-24 Ore, 05/09/2004, 5 settembre 2004
Vincenzo Cerami, Il Sole-24 Ore, 05/09/2004 «Chi sa vivere non scrive e chi non sa vivere scrive», diceva Cesare Pavese, uno che quanto a scrittura se la cavava piuttosto bene ma che spese l’intera esistenza (ahimé troppo breve) nel tentativo di imparare il mestiere di vivere
Vincenzo Cerami, Il Sole-24 Ore, 05/09/2004 «Chi sa vivere non scrive e chi non sa vivere scrive», diceva Cesare Pavese, uno che quanto a scrittura se la cavava piuttosto bene ma che spese l’intera esistenza (ahimé troppo breve) nel tentativo di imparare il mestiere di vivere. Vincenzo Cerami giura di riconoscersi appieno in questo dilemma. Ma non chiarisce per quale dei due corni abbia optato. Vivere o scrivere? «Passo gran parte della giornata - confida a ”la Repubblica” - tra personaggi che non esistono, in luoghi che non ho mai visto. E con problemi che non ho mai avuto, anche perché non ho modo di averli, chiuso in casa a fantasticare». Sempre chiuso in casa? E allora chi è quel Vincenzo Cerami che oggi interviene al Festival della mente di Sarzana, che sabato prossimo riceverà un premio speciale della giuria a Vecchiano e che vediamo ogni due per tre in tv o ai festival del cinema a braccetto con Benigni? Un suo clone? Un sosia di Johnny Stecchino? Beh, di una cosa almeno siamo sicuri: non è Cesare Pavese. Infatti sa vivere. Basta guardare la sua faccia, sempre sorridente. E allora viene voglia di dirgli: a Vincè! Vivi e lascia scrivere (gli altri, quelli che non sanno vivere). La vita è bella!