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 2004  settembre 07 Martedì calendario

Pugili suonati: passare da due titoli mondiali dei massimi alle salsicce Foreman cotte sul ”George Foreman Grill”, La Gazzetta dello Sport, 07/09/2004 Sul ring saldava conti a suon di cazzotti

Pugili suonati: passare da due titoli mondiali dei massimi alle salsicce Foreman cotte sul ”George Foreman Grill”, La Gazzetta dello Sport, 07/09/2004 Sul ring saldava conti a suon di cazzotti. Ha conquistato due titoli mondiali dei massimi, uno addirittura a 45 anni: il più vecchio della storia della boxe a riuscirci. Ed è diventato celebre anche grazie a una sconfitta: contro Muhammad Alì nello Zaire. Da ex pugile George Foreman è capace di vendervi in saldo qualsiasi mercanzia. Da qualche anno è il piazzista prediletto degli americani: può convincervi in un amen, con una televendita, a comprare i suoi nuovissimi attrezzi sportivi promettendo di limarvi trenta chili in poche settimane. Che poi, poco dopo, con un altro spot, vi chiede di rimettere su a suon di salsicce: Salsicce Foreman, ovviamente. Da qualche mese persuade migliaia di americani di taglia forte come lui a comprare pantaloni e camicie che si estendono grazie a un elastico in base alla pancia dei compratori. Gli è bastato mostrarsi in tv in una delle sue televendite costate cinque milioni di dollari e sfoderare il suo formidabile sorriso incorniciato da un faccione simpatico per far partire l’assalto ai quattrocentottantadue negozi sparsi in quarantaquattro Stati dove si vendevano i prodotti della Casual Male. Il signor David Levin, proprietario della nuovissima linea di abbigliamento, si aspetta un’impennata nel bilancio, entro il prossimo anno, di almeno il cinquanta per cento. George Foreman però è al ring che deve la sua fama. Temuto campione dei massimi, aveva conquistato il titolo nel 1973 con una vittoria spettacolare su Joe Frazier. Poi, dopo più di un anno e mezzo di regno incontrastato, la sua carriera era stata schiantata da Muhammad Alì: nello storico incontro in Africa dell’ottobre 1974, con un k.o. devastante all’ottava ripresa. La sua prima carriera finì praticamente quel giorno, anche se si trascinò per altri tre anni. Si fermò definitivamente dopo aver perso da Jimmy Young: fu allora che dichiarò di aver colloquiato simpaticamente con Dio direttamente dal lettino dello spogliatoio e aver trovato quel giorno nuova illuminazione. Lasciò perdere i pugni e cambiò personalità: mise in naftalina gli abiti del cattivo e indossò quelli del predicatore. La missione: cercare di dissuadere il maggior numero di persone dal vendere l’anima al diavolo. Ci volevano soldi, però. Molti. Così dieci anni dopo, ormai trentottenne, s’improvvisò pugile un’altra volta. Cominciò dal fondo con la stima di pochi. E scoprì di possedere l’arte naturale del promuovere se stesso: stendeva ciccioni dal record imbarazzante e approfittava di quei brevi passaggi gratuiti sulle tv nazionali per lanciare sfide a campioni più rinomati. Gli diedero retta nel ’91 quando gli fecero affrontare il detentore del titolo Evander Holyfield: perse, ma andò alla distanza, guadagnandosi così tre anni dopo un’altra chance. Contro il campione del mondo Michael Moorer subì per molti round, prima di piegarlo alla decima ripresa con un destro micidiale. Intanto aveva capito che la sua grande capacità di persuasione gli avrebbe fruttato di più nel commerciale che nel religioso o sul ring. Tre anni dopo, ritiratosi definitivamente, iniziò dal prodotto più semplice: hamburger e patatine. Fu la Salton, fabbrica di griglie e forni, a pensare a lui. Gli bastò andare in tv e mangiare le polpette di macinata appena arrostite su un grill Salton per far saltare il banco. In pochi mesi quel forno prese il suo nome ”George Foreman Grill” e vendette cinquanta milioni di pezzi in tutta America con un fatturato di due miliardi di dollari. La sua provvigione fu di quasi centocinquanta milioni. Conti alla mano: aveva svoltato. Conti alla mano, racconta ”Big George” (il soprannome non necessita spiegazioni) Foreman di aver guadagnato in pochi anni da testimonial duecentoquaranta milioni di dollari che fanno quasi scomparire gli oltre ottanta messi assieme nella quasi ventennale carriera da pugile. Fra qualche mese è previsto il nuovo lancio: Foreman piomberà dal teleschermo nei salotti americani con una linea di prodotti per pulire. Si chiamerà ”George Foreman Knockout” e dovrà mettere kappaò lo sporco di casa senza impiego di agenti chimici nocivi alle massaie. Intanto ha già fatto uscire il suo compact-disc con canti religiosi destinato ad accompagnare la vostra giornata, che stiate cucinando su un forno Foreman, correndo su un suo tapis-roulant o lustrando a nuovo il tinello. già pronto il nuovo libro di cucina, dopo che il George Foreman’s Big Book of Grilling, Barbecue and Rotisserie, elenco di popolarissime ricette, è arrivato a un passo dal diventare un best seller del suo genere. Per anni ha fatto il telecronista della boxe. Ora sta già pensando al passo successivo: vorrebbe presentare il suo personalissimo talk-show. Due grosse emittenti hanno già risposto al suo richiamo e stanno trattando per cominciare nel 2005. Spiega Foreman: «Come faccio? Semplice: la gente ha fiducia in me perché io vendo loro sincerità». A 55 anni parla anche di un suo possibile ritorno sul ring. Si sta già allenando e ha perso qualche chilo, ma rassicura tutti sul fatto che si tratterà solo di un’esibizione isolata. troppo intelligente per cascarci: la boxe sarà solo l’ennesimo spot pubblicitario per promuovere se stesso. Massimo Lopes Pegna