10 gennaio 2006
Agata Carioti, di anni 78, tornata a casa da una visita fatta alla sorella, s’è vista aggredire dal figlio Giuseppe Pittelli, idraulico, di anni 41, che le chiedeva urlando dove fosse stata fino a quel momento e imputandole di aver abbandonato lui e il padre, e mettendole infine le mani intorno al collo
Agata Carioti, di anni 78, tornata a casa da una visita fatta alla sorella, s’è vista aggredire dal figlio Giuseppe Pittelli, idraulico, di anni 41, che le chiedeva urlando dove fosse stata fino a quel momento e imputandole di aver abbandonato lui e il padre, e mettendole infine le mani intorno al collo. Il padre Bruno, 78 anni, paralizzato su una sedia a rotelle, intanto dalla camera da letto gridava: «Pino, Pino che sta succedendo». Ma Pino stava già trascinando il cadavere della madre giù in cantina e, poco dopo, bussava alla porta dei vicini chiamando aiuto e gridando che qualcuno gli aveva ammazzato la mamma. I carabinieri, più tardi, lo portarono a Chiaravalle, reparto di psichiatria. I vicini raccontarono che tante volte la famiglia aveva tentato di far ricoverare Giuseppe in qualche ospedale, senza riuscirci. E ancora due giorni prima del delitto, come riferì una sorella, in due strutture convenzionate, una pubblica e l’altra privata che avevano rifiutato il ricovero perché sovraffollate. Davoli Superiore (Catanzaro), domenica 1° gennaio. Ore 19 circa.